Cronaca
Fuga nel cimitero con auto rubata, arrestato pregiudicato dopo incidente con la vigilanza dell’Ama

Questa mattina è stato arrestato un pluripregiudicato, trovato alla guida di un’autovettura rubata all’interno del Cimitero Flaminio-Prima Porta. L’arresto è avvenuto dopo che il delinquente ha provocato un grave incidente coinvolgendo una vettura della vigilanza Ama, a bordo della quale si trovava una guardia che è rimasta ferita.
L’operazione, come riportato in una nota di Ama, è stata il risultato di un intervento tempestivo e coordinato tra il personale della Security di Ama e le Guardie Giurate, in collaborazione con le Forze dell’Ordine. Una guardia giurata, in servizio presso uno degli ingressi del cimitero, ha notato la presenza del malvivente e ha immediatamente informato il servizio di sicurezza di Ama e i Carabinieri, che hanno arrestato il sospetto al loro arrivo.
La vigilanza nei cimiteri
Ama ha spiegato che l’intervento odierno è il frutto di una strategia di sicurezza potenziata, volta a rafforzare le misure di vigilanza nei cimiteri della capitale. Grazie alla presenza di circa 30 telecamere di sorveglianza, collocate in punti strategici del Cimitero, è stato possibile monitorare la zona in tempo reale, facilitando l’identificazione e la localizzazione del malintenzionato.
Il Presidente di AMA S.p.A., Bruno Manzi, ha affermato: «Questo arresto conferma l’efficacia delle misure di sicurezza implementate, che mirano a prevenire fenomeni di microcriminalità e garantire un ambiente più sicuro per tutti i visitatori dei cimiteri capitolini. AMA continuerà a collaborare strettamente con le Forze dell’Ordine per mantenere alto il livello di sicurezza e contrastare ogni forma di illiceità nelle aree di sua competenza. Desidero infine rivolgere gli auguri di pronta guarigione alla guardia giurata rimasta coinvolta nell’incidente».
Cronaca
Colf incinta licenziata, processo per minacce alla vedova di un generale dell’esercito

Un drammatico racconto emerge dalla storia di una donna in cerca di stabilità dopo le devastazioni del terremoto di Amatrice. Dopo la distruzione della sua casa, il suo sogno di trovare un lavoro e una nuova sicurezza è stato trasformato in un incubo, con la minaccia di perdere nuovamente tutto.
La ricerca di stabilità
La protagonista ha passato un periodo difficile, cercando di ricostruire la propria vita dopo il sisma che ha colpito la sua abitazione. La speranza iniziale di rimettersi in carreggiata è stata rapidamente oscurata da nuove difficoltà, tra cui la precarietà lavorativa.
Minacce e paura
Oltre alla ricerca di un’occupazione, la donna si è trovata ad affrontare minacce gravi, inclusa la paura per la propria vita. Queste circostanze hanno reso ancora più complessa la sua situazione, rendendo difficile qualsiasi tentativo di risalire.
Il racconto di questa donna evidenzia come le esperienze traumatiche possano segnare profondamente la vita delle persone, costringendole a confrontarsi con ostacoli imprevisti e devastanti.
Cronaca
La discussione per un prestito di 60 euro

«Aveva qualcosa in mano, mi ha colpito». Queste sono le parole di Matteo, un ragazzo di quasi 17 anni, che non si rende subito conto di essere stato accoltellato durante una lite con un compagno di scuola. Dopo un confronto fisico, il giovane aggressore, più piccolo di lui, scappa con la sua fidanzata, mentre Matteo, inizialmente senza avvertire il dolore, scopre il taglio sul suo costato e si accascia.
I SOCCORSI
Fortunatamente, una dottoressa di passaggio nei pressi di viale Annibal Caro a Frascati, interviene e riesce a mantenere in vita Matteo per 15 minuti, prima dell’arrivo dell’ambulanza. La situazione è critica: il ragazzo ha subito un colpo al cuore e, durante il trasporto al policlinico romano di Tor Vergata, ha un arresto cardiaco. L’aggressore, un ragazzo che compirà 15 anni a settembre, è stato rintracciato e arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Ha dichiarato agli investigatori di aver agito per un debito di 60 euro, ma il coltello, lungo 20 centimetri, è stato ritrovato da lui stesso a poca distanza dal luogo dell’aggressione.
LA DINAMICA
Circa alle 20.30, Matteo e i suoi amici si trovano sui Vialoni, quando l’aggressore e la sua fidanzata si avvicinano. Le tensioni tra i due ragazzi sfociano in una colluttazione, culminata con l’uso del coltello. Un solo colpo inflitto dall’alto fa sì che la lama trafigga un polmone e raggiunga il cuore. Dopo l’aggressione, il giovane scappa, getta il coltello e si reca a casa della fidanzata, estranea alla vicenda. Arrestato alcune ore dopo, confessa rapidamente l’accaduto.
Nel frattempo, la comunità è sotto shock. I familiari delle due famiglie esprimono incredulità: «Siamo sconvolti e addolorati», affermano gli zii dell’aggressore, mentre la cugina della vittima sottolinea l’intenzionalità del colpo inferto, affermando: «L’ha colpito al cuore, voleva ucciderlo». La situazione è monitorata dalle forze dell’ordine, che evidenziano il grave problema dei comportamenti deviati tra i giovani. «Matteo lotta», dicono i medici ai familiari che sperano in un miracolo per riportarlo a casa.
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