Cronaca
Giubileo e futuro: Roma come locomotiva d’Italia verso il 2050
Il prossimo Giubileo rappresenta un’importante sfida per la capitale, in particolare per quanto riguarda i nodi della mobilità e i progetti relativi ai due stadi di Roma e Lazio. In un incontro del Messaggero dedicato all’evento natalizio, il sindaco di Roma ha discusso le trasformazioni in atto nella città con il direttore.
Preparativi per il Giubileo
Sindaco Gualtieri, Roma è pronta per il Giubileo?
«Sì, stiamo lavorando per essere pronti. Abbiamo fatto una scommessa rischiosa, con interventi che di norma richiedono più tempo. Quando è arrivato il via libera definitivo, abbiamo presentato lo stesso programma precedente pur avendo 6-7 mesi in meno rispetto a quanto previsto. I bilanci si faranno alla fine ma c’è stato uno sforzo corale significativo».
Cantieri e mobilità
Quali sono i cantieri più significativi che finiranno entro l’anno?
«Il più importante è quello di piazza Pia, che sarà inaugurata il 23 dicembre. E ancora abbiamo rifatto 600 chilometri di strade, sono arrivati in anticipo gli autobus a metano, abbiamo concluso le pavimentazioni e i lavori sulle fontane. Di recente abbiamo inaugurato la “nuova” via Ottaviano, con i commercianti che magari in questi mesi si sono lamentati e ora dicono: “Ne valeva la pena”. Entro fine dicembre riapriamo piazza Risorgimento e l’area della stazione Termini. L’agenda delle inaugurazioni è pienissima, siamo a 59 interventi che si concludono a dicembre. Mentre l’anno prossimo ci saranno i parchi d’affaccio sul Tevere e le piste ciclabili».
Rispetto all’accoglienza delle persone senzatetto, a che punto siamo?
«A breve inauguriamo le tensostrutture, la prima in via Marsala. Ci saranno medici e operatori sociali per accogliere persone che altrimenti dormono in strada, è doveroso anche perché siamo davanti a un anno giubilare».
Avete lanciato il bando per mille licenze taxi, ma anche lavori sulle stazioni metro e i mezzi pubblici. Tutti i sindacati hanno firmato la moratoria sugli scioperi, tranne la Cgil. Siete preoccupati per la mobilità del Giubileo?
«Il cantiere “mobilità” di Roma non poteva finire per l’inizio del 2025, si tratta di interventi giganteschi rimandati troppo a lungo. Da gennaio però scatta il nuovo contratto di servizio di Atac con cui aumentiamo i chilometri percorsi e abbassiamo l’età media dei bus. Abbiamo rilasciato mille licenze taxi, il Tar ci ha dato ragione e ora i vincitori stanno ultimando le procedure. Se i dati scientifici poi ci diranno che c’è ancora una carenza di auto bianche, rilasceremo altre licenze, dato che nel concorso ci sono stati tanti idonei. Con i sindacati sono fiducioso che continuerà il clima positivo di questi mesi, nei quali i cantieri giubilari non si sono mai fermati durante gli scioperi».
Progetti futuri e stadi
Sta guardando al prossimo mandato?
«Che mi voglia ricandidare non è un mistero. Stiamo lavorando a un piano per il 2026, uno al 2030 e infine uno anche al 2050, quando non sarò di certo più sindaco. Roma deve essere una locomotiva per l’Italia. A questo proposito, è stato depositato un emendamento di maggioranza per finanziare la metro C. Sono convinto però che se tutte le forze politiche oggi si mettono insieme, possiamo finire il cantiere per il Giubileo del 2033, mentre ora è previsto per il 2035. Roma deve investire sul suo futuro, si è dimostrato che i cittadini non sono un ostacolo».
Nella classifica del Sole 24 Ore, le grandi città sono retrocesse, Roma compresa. Perché?
«La classifica considera aree metropolitane e province, introducendo nuovi parametri, come le diseguaglianze. A Roma i servizi ai cittadini sono migliorati, ma è aumentata la distanza con il resto dell’area metropolitana. E poi, nella Capitale, come in tutte le grandi città, il numero dei reati è superiore rispetto ai centri più piccoli. Infine, la crescita economica porta un aumento dei prezzi, anche delle case, per cui servono misure adeguate, come un contributo affitti oppure nuovi alloggi popolari. È un grande tema, se vogliamo affrontarlo seriamente servono strumenti efficaci».
Infine, il capitolo sugli stadi. Avete scoperto che c’era un bosco a Pietralata, dove dovrebbe sorgere lo stadio della Roma?
«Ovviamente no, contano le carte e i nostri tecnici hanno fatto un lavoro serio. Siamo nella condizione di avere due stadi nella Capitale. Sul progetto della Roma siamo nella fase finale, ci sarà una riqualificazione dell’area, che sarà anche più verde. Per quanto riguarda la Lazio, il presidente Lotito ci ha mostrato uno studio di prefattibilità di un’opera oggi in condizioni di degrado come lo stadio Flaminio. Ci è piaciuto, ma siamo in una fase preliminare».
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