Cronaca
Giubileo, le luci del Messaggero illuminano un Natale speciale per la città
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Sarà un Natale speciale quello in arrivo. Il 24 dicembre, papa Francesco aprirà la Porta Santa di San Pietro, rinnovando un rito giubilare che si ripete dal 1300. ‘Aprire le porte alla speranza’ è un messaggio che vale per tutti, in tutto il mondo.
Tendenza Roma: dal Giubileo un effetto moltiplicatore degli arrivi anche dopo il 2025
Per la capitale d’Italia, che accoglie anche la città-stato del Vaticano, si prevede un afflusso di oltre 30 milioni di pellegrini. Questa occasione rappresenta un’importante opportunità per mostrare il profilo di una metropoli tornata ad attrarre simboli di lusso. Le imminenti sfilate di Dior e Dolce & Gabbana, tra gli eventi mondiali, evidenziano la capacità della città di gestire grandi eventi, come dimostrato dall’esperienza della Ryder Cup, e di creare opportunità per migliorare le infrastrutture e i servizi, continuamente sotto pressione.
L’appuntamento
Per prepararsi degnamente e ripetere il successo del Natale scorso, la storica sede di via del Tritone in collaborazione con Enel si illuminerà a partire da mercoledì 18, alle 17, per tutte le sere delle Feste. Durante questa iniziativa, saranno accolti numerosi ospiti della società civile, del mondo dello spettacolo e dello sport, per una lunga diretta web e social che inizierà oggi alle 10.30 e si concluderà la sera di venerdì 20. Natale al Messaggero sarà un evento che vedrà riaccendersi il palazzo di via del Tritone 152, sede del Messaggero dal 1920.
Sulle facciate del luogo di lavoro, allestito come un grande set, si alterneranno pagine di storia e speranza. Immagini che narrano il lavoro dei giornalisti del giornale laico più letto dai prelati e preferito dal papa, e momenti che esprimono la voglia di speranza, essenziale in tempi difficili.
Il racconto
Il racconto visivo racconta grandi scoperte, come l’allunaggio del 1969, reso icona da una pagina del Messaggero, e grandi vittorie scientifiche fino ai giorni più recenti. La suggestione delle luci, con regia curata da Enel e del videomapping, offrirà ai passanti, fino al 6 gennaio, un momento spettacolare mentre si spostano nel cuore di Roma, dalla Fontana di Trevi a Piazza di Spagna. Questa nuova tradizione del videomapping sul palazzo del Messaggero di via del Tritone rappresenterà un’ulteriore attrazione per la città, portando avanti il tema #condivisodal1878.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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