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Cronaca

Gli alberi di Natale saranno utilizzati per ricostituire il bosco del IV municipio di Colle degli Abeti a Roma

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Gli alberi di Natale saranno utilizzati per ricostituire il bosco del IV municipio di Colle degli Abeti a Roma

Un’iniziativa volta a migliorare il paesaggio urbano della capitale sta prendendo forma a Roma, mentre gli abeti utilizzati durante il periodo natalizio vengono piantati in un’area colpita da incendi nel 2021. Le operazioni si concentrano principalmente a Colle degli Abeti, alle spalle di Ponte di Nona, come parte di un progetto già avviato negli ultimi due anni, che mira a preservare e valorizzare il patrimonio verde della città.

La Collaborazione con gli Agronomi

L’assessora all’Agricoltura e Ambiente ha sottolineato l’importanza di non disperdere gli abeti natalizi, ringraziando l’Ordine degli Agronomi di Roma per il loro sostegno. La gestione degli abeti segue un processo ben organizzato che prevede la ricollocazione degli alberi dopo le festività, privilegiando le zone periferiche per contrastare la cementificazione e il cambiamento climatico.

Incrementare il Verde Urbano

Quest’anno, oltre agli abeti donati ai municipi, l’iniziativa include anche alberi ricevuti dai privati cittadini. Tra il 15 e 16 febbraio 2024, 15 abeti di oltre cinque metri sono stati piantati in un’area verde nella periferia della capitale. Questa attività non solo migliora l’estetica urbana, ma rappresenta anche un esempio di coinvolgimento comunitario e responsabile nella gestione del verde.

Il progetto contempla anche l’organizzazione di raccolte e verifiche sulle condizioni delle piante da parte degli agronomi, per garantirne una crescita sicura e sostenibile.

Cronaca

Suor Genevieve, l’amica del Papa che bazzica tra giostrai e gay: “Ci pagava le bollette”

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Suor Genevieve, l’amica del Papa che bazzica tra giostrai e gay: “Ci pagava le bollette”

IncredibileViaggioDiFede: Una suora di 83 anni cammina per chilometri con uno zaino, vivendo in roulotte da 50 anni tra comunità LGBTQ+ e giostrai – scopri la sua storia straordinaria! 🏞️🙏

La Vita Straordinaria di una Religiosa Itinerante

Immaginate una donna di 83 anni che ha scelto di vivere in una semplice roulotte per oltre mezzo secolo, immersa nelle comunità LGBTQ+ e tra i giostrai del litorale romano. Questa “piccola sorella di Gesù” ha dedicato la sua esistenza a un cammino di solidarietà e vicinanza, attirando l’attenzione per il suo stile di vita unico e ispiratore. Non è solo una storia di fede, ma un’avventura che sfida le convenzioni e risveglia la curiosità su come si possa trovare pace in un’esistenza nomade.

Il Viaggio Inatteso verso San Pietro

Con uno zaino in spalla, questa instancabile religiosa ha affrontato un percorso da Ostia fino a San Pietro, motivata dal desiderio di stare vicina al Papa Francesco. Che cosa l’ha spinta a intraprendere un simile cammino a un’età così avanzata? È un gesto che evoca meraviglia e domande: è forse un simbolo di devozione pura o un richiamo a valori dimenticati? La sua presenza tra le folle vaticane ha già catturato l’immaginazione di molti, lasciando tutti a chiedersi quali segreti nasconda una vita così dedicata.

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Le mie corrispondenze con il Papa per sostenere gli “scartati”

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Le mie corrispondenze con il Papa per sostenere gli “scartati”

PapaFrancesco e il prete rivoluzionario: una storia di fede, inclusione e miracoli inaspettati che ti lascerà a bocca aperta! #Solidarietà #LGBTQ #Misericordia

MANI TESE

Immagina di uscire da una chiesa al mattino e trovarti di fronte a una fila infinita di 300 persone, tutte in silenzio, con le mani tese in un grido silenzioso di fame e disperazione. È successo a don Andrea Conocchia durante i primi giorni del lockdown in Italia, quando la pandemia aveva congelato tutto. In quel momento, il mondo di questo prete è cambiato per sempre. A Torvaianica, a pochi passi da Roma, ha iniziato a distribuire cibo e aiuto a centinaia di persone di ogni nazionalità, orientamento e background, trasformando la sua parrocchia in un rifugio per chi era stato dimenticato. Tra loro, storie strazianti di transgender argentine che hanno trovato in don Andrea non solo un pasto, ma una vera speranza. Come ha fatto un semplice prete a innescare una catena di eventi che ha coinvolto addirittura il Papa?

GLI INCONTRI

E se ti dicessimo che don Andrea è riuscito a far incontrare il Pontefice con persone emarginate, creando momenti che sembrano usciti da un film? Attraverso l’aiuto di suor Genevieve Jeanningros, amica fidata di Papa Francesco, ha organizzato udienze del mercoledì dove transgender, omosessuali e altri “scartati” hanno condiviso le loro storie con il leader della Chiesa. Immagina la scena: un ragazzo gay che confessa al Papa di essere stato rifiutato, e Francesco che risponde con un gesto di misericordia assoluta. O due uomini sposati civilmente che ricevono parole di incoraggiamento direttamente dal Pontefice. Don Andrea, commosso da questi incontri, ha continuato la sua missione, creando persino uno sportello d’ascolto per offrire supporto psicologico e sanitario. Sarà questa la rivoluzione che tutti aspettavamo? Una fede che abbraccia davvero tutti, senza eccezioni?

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