Attualità
I caschi dello scooter sharing vengono rubati e utilizzati sui mezzi personali: i furti continuano, 12 denunce

I furti di caschi dello scooter sharing continuano a dilagare nella capitale, portando le autorità a concentrarsi su questa problematica sempre più diffusa. Negli ultimi giorni, i carabinieri hanno intercettato numerose persone in possesso di tali caschi, avviando denunce per ricettazione.
Operazione contro i furti di caschi
Le forze dell’ordine sono riuscite a identificare dodici persone, comprendenti sei uomini e sei donne, di età variabile tra i 17 e i 59 anni. Tutti cittadini italiani, sono stati fermati mentre utilizzavano i caschi rubati sui loro scooter personali. Questi articoli, che appaiono chiaramente distinguibili grazie ai marchi e ai colori specifici associati alle società di share scooter, sono stati recuperati e sono in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari.
Un fenomeno in continua crescita
Il problema dei furti di caschi delle società di scooter sharing non accenna a ridursi. A Roma, come in altre grandi città, questo fenomeno sta mettendo a dura prova le aziende di car sharing, con stime che parlano di circa 300 furti al mese. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro, insieme a quelli delle stazioni di Roma San Lorenzo in Lucina e Roma Aventino, hanno intensificato le attività di controllo per contrastare questo illecito.
Azioni delle autorità
In risposta a questa emergenza, le autorità hanno intensificato le operazioni di controllo, determinando una serie di sequestri di caschi negli ultimi giorni. Gli sforzi continuano per cercare di ridurre il fenomeno e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo le implicazioni legali e le conseguenze di questi atti, che costituiscono una mancanza di rispetto per i futuri utenti dei mezzi di trasporto condivisi.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
Attualità
Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.
Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.
L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini
Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.
L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri
Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.
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