Attualità
Il brasiliano Massimiliano Minnocci: dalla vita da ultras della Roma a influencer
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Massimiliano Minnocci, conosciuto come il Brasiliano, è un personaggio controverso che ha attirato l’attenzione dei media per la sua vita personale e le vicende legali in cui è stato coinvolto. Di seguito un approfondimento sulla sua figura e gli avvenimenti che lo hanno reso noto.
Dall’estremismo al mondo digitale
Nato tra il 1978 e il 1979 nel quartiere di Pietralata, ha trascorso i primi anni vicino ad ambienti estremisti di destra. Minnocci è conosciuto per i suoi tatuaggi, tra cui simboli e volti storicamente controversi. Ha guadagnato notorietà come capo ultras della Roma e, successivamente, come influencer sui social network. Nonostante non abbia riscontrato un grande successo nel mondo musicale, ha trovato fortuna su piattaforme come Instagram, dove i suoi seguaci sono aumentati nel tempo grazie a contenuti provocatori e spesso controversi.
Carriera mediatica ed episodi legali
Il Brasiliano ha partecipato a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche, spesso attirando l’attenzione per le sue posizioni estreme e i racconti di episodi controversi. Nel corso degli anni, Minnocci è stato arrestato in diverse occasioni per vari reati, inclusi atti di violenza. Uno degli episodi più gravi riguarda l’accusa di aver aggredito la propria compagna.
Influencer tra popolarità e arresti
Conosciuto anche per le sue attività da body guard e le frequentazioni nel mondo della musica, il Brasiliano ha continuato a far parlare di sé, citando addirittura di essere seguito perché “voce libera, fuori dal coro”. Tuttavia, ha collezionato vari scontri con le forze dell’ordine, tra cui un arresto per aggressione ai danni di alcuni poliziotti.
Negli ultimi anni, è stato protagonista di una serie di episodi legali, tra cui incidenti stradali sotto l’effetto di alcol, nonché altre situazioni critiche durante le vacanze. Ogni episodio ha attirato l’attenzione dei media, rendendolo una figura controversa ma persistente nel panorama mediatico italiano.
Attualità
Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma
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Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.
Incendio e fuga di fumo
Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.
Condizioni critiche del personale
La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Attualità
Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga
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Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.
Incendio del carro allegorico
Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.
Dettagli sui feriti
Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.
Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.
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