Cronaca
Il colonnato di San Pietro illuminato dal restyling di Acea
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Il countdown per il Giubileo 2025 è ufficialmente iniziato, con Roma pronta ad accogliere pellegrini da tutto il mondo. L’illuminazione delle statue del colonnato di piazza San Pietro, uno dei simboli più rappresentativi della città, sarà rinnovata grazie a un’iniziativa di Acea, che prevede anche l’installazione di quattordici nuove casette dell’acqua. Queste strutture offriranno dissetamento gratuito a turisti e visitatori, un servizio particolarmente apprezzato dai fedeli in visita alla Capitale.
Le novità
Le 140 statue in travertino del colonnato di Bernini saranno illuminate da 280 proiettori di ultima generazione. «Avranno un basso impatto energetico e un basso consumo, per fare di Roma una città realmente più sostenibile», ha dichiarato la presidente di Acea, Barbara Marinali. L’iniziativa non si limita all’illuminazione: le quattordici casette dell’acqua rappresentano un’opportunità per dimostrare la resilienza delle reti e dei servizi. Marinali ha aggiunto: «Abbiamo ereditato la grande tradizione idraulica di epoca romana, Acea vuol dire acqua e Giubileo vuol dire accoglienza». Le casette erogheranno acqua refrigerata, controllata e frizzante, e saranno dotate di stazioni di ricarica per dispositivi mobili.
Monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto per il dicastero per l’Evangelizzazione, ha espresso gratitudine nei confronti di Acea durante l’incontro di presentazione presso la Sala stampa vaticana, evidenziando l’importanza della collaborazione per rendere il Giubileo un momento di unione, sottolineando che «quando si parla dell’acqua si parla della vita». L’azienda supporterà anche il Giubileo degli adolescenti, evento in occasione della canonizzazione di Carlo Acutis.
Impegni futuri
L’Anno Santo è storicamente un volano di sviluppo per Roma. L’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, ha annunciato un investimento di 2,5 miliardi di euro per la rete idrica fino al 2028. «Stiamo facendo un cambio della rete mai visto in precedenza», ha commentato Palermo, evidenziando l’importanza di preparare la città per un futuro sostenibile e innovativo nella gestione delle risorse idriche. Con il Giubileo come motore di sviluppo, Acea punta a rendere Roma un esempio nella sostenibilità e nell’innovazione urbana.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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