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Cronaca

Il martello è in mano a mia figlia presso il Teatro Tor Bella Monaca

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Il martello è in mano a mia figlia presso il Teatro Tor Bella Monaca

Il teatro di Tor Bella Monaca si prepara ad ospitare due produzioni teatrali molto attese, che promettono di coinvolgere il pubblico con storie profonde e ricche di emozioni. Dal 10 al 14 dicembre, salirà sul palco “Il nostro martello è in mano a mia figlia”, un thriller scritto da Brian Watkins e diretto da Martina Glenda. La pièce esplora le dinamiche complesse tra due sorelle, Sarah e Hannah, e la loro madre, in una cittadina dimenticata. Le protagoniste condividono un sentimento di avversione verso un’insolita eredità paterna, una pecora di nome Vicky, che diventa simbolo delle loro tensioni familiari e personali.

Un rito di comunicazione e catarsi

Lo spettacolo si caratterizza per una narrazione attraverso monologhi intrecciati, che mettono in evidenza la mancanza di dialogo tra le sorelle. Questa assenza di comunicazione formale si traduce in una profonda incomprensione, accentuata dal contesto scenico rituale che evoca i fantasmi del loro passato. La rappresentazione diventa una sorta di dialogo intimo con il pubblico, privo di barriere, offrendo un’esperienza coinvolgente e catartica.

Il canto di natale: un classico rinnovato

In vista delle festività natalizie, dal 13 al 22 dicembre, il teatro accoglierà “UN RACCONTO DI NATALE”, un’interpretazione del celebre “Canto di Natale”. Mister Scrooge, protagonista della narrazione, verrà accompagnato dallo Spirito del Natale, il quale guiderà il racconto e interagirà attivamente con gli spettatori, evidenziando valori universali come amicizia, amore e generosità. Due simpatici folletti, Dada e Olaf, aggiungeranno un tocco di leggerezza alla storia, arricchita dalla direzione di Carla Marchini e Giuseppe Convertini, con le splendide musiche di Čajkovski.

Cronaca

Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)

Lo Scontro Fatale

Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.

Il Tassista e i Test

Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.

Le Indagini della Polizia

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra

La storia della vittima

Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.

Le indagini sul chirurgo

Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.

Le conseguenze per le pazienti

Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.

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