Attualità
Il vice comandante della gendarmeria viene definito da Pietro Orlandi il tipico servitore del Vaticano
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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi
La vicenda di Emanuela Orlandi continua a far discutere, con nuove dichiarazioni dal Vaticano che riaccendono l’interesse pubblico. Le recenti esternazioni di Costanzo Alessandrini, vice comandante della gendarmeria vaticana, hanno ricevuto la reazione critica da parte di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
Reazioni alle dichiarazioni
Pietro Orlandi ha espresso il suo disappunto attraverso i social media, descrivendo Alessandrini come il tipico servitore del Vaticano. Ha sottolineato la propria delusione per un atteggiamento che percepisce come chiuso e difensivo, ribadendo la sua insoddisfazione riguardo a un caso che ancora dopo 41 anni presenta elementi di mistero.
Alessandrini e il caso Orlandi
Durante la sua audizione, Alessandrini ha espresso la sua opinione su vari aspetti del caso, definendo documentazioni come i resoconti delle spese solo “carta straccia”. Inoltre, ha negato l’esistenza di una trattativa tra Stato e Vaticano relativa alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Ha commentato anche la pista della cosiddetta “tratta delle bianche”, sostenendo che il Vaticano non è coinvolto nei fatti accaduti.
La questione della trattativa sulla tomba di De Pedis
Il vice comandante Alessandrini ha affermato che la trattativa per la traslazione della tomba di De Pedis non é mai avvenuta, sottolineando che l’obiettivo fosse solo dimostrare disponibilità e collaborazione dal punto di vista dell’immagine. Tuttavia, questa versione sembra discostarsi dalle testimonianze del pm Capaldo e del comandante Domenico Giani, che hanno condiviso resoconti diversi riguardo a incontri effettivamente avvenuti.
La vicenda, che comprende anche numerosi aspetti mai chiariti, continua a tenere vivo il dibattito, confermando il forte interesse nei confronti del caso e delle sue implicazioni.
Attualità
Arrestato dopo aver minacciato e picchiato la compagna davanti al figlio piccolo, dopo aver distrutto la casa a calci
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Un uomo di 38 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dopo aver aggredito la moglie. La donna, temendo per la propria sicurezza, ha filmato l’ennesima aggressione con il cellulare e ha contattato il 112 per chiedere aiuto.
L’arresto è avvenuto dagli agenti del distretto Casilino dopo che la moglie, vittima di violenza per anni, ha deciso di presentare una denuncia. Il 38enne, geloso e ossessivo, controllava ogni spostamento della moglie e l’aveva picchiata anche davanti al figlio minorenne, che aveva tentato di difenderla. Nonostante le violenze, la donna aveva esitato a denunciare l’ex marito per paura di ritorsioni.
L’uomo era già noto per comportamenti violenti: lo scorso settembre, dopo un’uscita con amiche, la moglie aveva trovato la casa distrutta e era stata aggredita fisicamente. Dopo un ulteriore episodio di violenza, in risposta a una semplice comunicazione riguardante la cena, la donna ha registrato la scena e, sentendosi in pericolo, ha contattato nuovamente le forze dell’ordine.
All’arrivo degli agenti, hanno trovato l’abitazione a soqquadro e l’uomo, che si era rifugiato in strada, ha tentato di giustificarsi accusando la moglie di trascurare il figlio, ma questa versione non è stata ritenuta credibile. Così, il 38enne è stato arrestato.
Attualità
Investimento di una bimba all’asilo a 16 mesi, cosa succede adesso dopo i rinvii nel processo
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Il 27 febbraio si terrà una nuova udienza sul caso di Lavinia, la bambina di 16 mesi investita mentre si trovava all’asilo a Velletri. Da quel tragico evento, Lavinia è in stato vegetativo, assistita da macchinari e personale medico. Sono state condannate in primo grado la donna alla guida dell’automobile e la maestra a cui era affidata la piccola. Tuttavia, entrambe hanno richiesto di essere giudicate in secondo grado, processo che avrebbe dovuto iniziare a dicembre, ma non è ancora partito a causa di problemi di notifica riguardo alla maestra.
L’avvocata della famiglia, Cristina Spagnolo, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il prossimo appuntamento legale del caso è fissato al 27 febbraio, si tratta del rinvio di un’altra udienza che si è celebrata a dicembre”. Quest’udienza è a rischio di ulteriore rinvio a causa di un errore nella notifica alla maestra, considerata dal legale la ‘principale responsabile’ dell’incidente.
Rinvii del processo
Spagnolo ha spiegato: “È diritto di ogni imputato interporre appello nei confronti di una sentenza di condanna e così effettivamente è stato fatto”. Tuttavia, “all’udienza di dicembre purtroppo non era stata eseguita correttamente la notifica a carico della maestra”. A questo riguardo, ci sono stati ulteriori problemi di notifica, come confermato dall’avvocata dopo il controllo del 14 febbraio.
Possibili sviluppi
La prossima udienza è prevista per giovedì. Spagnolo ha affermato: “Sostanzialmente non abbiamo la certezza materiale e matematica del rinvio. Noi ci auguriamo che sia stata ripetuta correttamente la notifica alla maestra”. Se la notifica non sarà stata effettuata, potrebbe esserci un altro rinvio. L’avvocata ha comunque espresso la speranza di celebrare il processo senza ulteriori ritardi: “Magari arriviamo con la sorpresa il 27 di poter celebrare comunque il processo”.
Conseguenze di un ulteriore rinvio
Se l’udienza dovesse subire un ulteriore rinvio, la famiglia di Lavinia avanzerà richieste affinché venga prestata maggiore attenzione alle notifiche. Come ha dichiarato il padre della piccola a Fanpage.it: “ogni volta è un dolore che si rinnova”.
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