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Cronaca

Incidente a Velletri, guida senza patente e lutto per un amico perda la vita

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Incidente a Velletri, guida senza patente e lutto per un amico perda la vita

Si mette alla guida senza patente e, dopo un tragico schianto, provoca la morte di un ragazzo di 24 anni. La comunità di Velletri è sconvolta dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Diego Pezzimenti in seguito a un incidente avvenuto ieri attorno alle 3 del mattino in via dei Cinque Archi. Il giovane era seduto sul sedile posteriore di una Fiat 500 L, assieme ad altri tre coetanei, tutti di Velletri, e tornavano a casa dopo aver trascorso una serata in un locale. Il 21enne al volante, Davide Hailovic, non ha mai conseguito la licenza di guida, aggravando così la sua posizione.

LA RICOSTRUZIONE

Lo schianto è stato devastante: l’auto, riconducibile a un noleggio, ha perso il controllo su un tratto rettilineo, toccando un muro di recinzione e cappottandosi per circa venti metri. Pezzimenti, noto a Velletri per un’agenzia di autonoleggio, è stato sbalzato all’esterno dell’abitacolo e dichiarato morto sul colpo. I soccorritori hanno lavorato per estrarre gli altri ragazzi, ora in condizioni gravi e con prognosi superiore ai trenta giorni, ma stando alle informazioni disponibili, non sarebbero in pericolo di vita. I carabinieri del nucleo radiomobile stanno indagando per ricostruire la dinamica dell’incidente, avvalendosi di alcol e drug test per Hailovic, che, sebbene non sia stato formalmente accusato, potrebbe affrontare un’istruttoria per omicidio stradale.

FITTA NEBBIA

Al momento dell’incidente, i residenti hanno riferito di una “fitta nebbia” che limitava la visibilità. Il corpo di Pezzimenti è stato trasportato a Tor Vergata per l’autopsia disposta dalla procura di Velletri. In seguito alla tragedia, molti amici e conoscenti hanno espresso il loro cordoglio. Via dei Cinque Archi, generalmente trafficata di giorno ma poco illuminata di notte, ha già visto incidenti gravi, portando i residenti a chiedere l’installazione di dissuasori di velocità e miglioramenti alla segnaletica, data la frequente alta velocità degli automobilisti su quel tratto.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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