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Indagine della procura per omicidio colposo a causa della morte di Francesca Ianni, avvenuta a Roma per il crollo di un albero

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Indagine della procura per omicidio colposo a causa della morte di Francesca Ianni, avvenuta a Roma per il crollo di un albero

La procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo in seguito alla morte di Francesca Ianni, colpita da un albero a Roma. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri al parco Livio Labor, situato in via Cesari Massimi a Colli Aniene. Francesca, 45 anni e residente a Bruxelles, era tornata a Roma per le festività e stava trascorrendo del tempo con un’amica, che ora si trova in gravi condizioni al Policlinico Umberto I.

Durante il loro incontro, un pioppo alto 25 metri è improvvisamente crollato, colpendo le due donne e causando la morte immediata di Francesca. L’albero è probabilmente caduto a causa delle forti raffiche di vento che hanno interessato la regione. In seguito all’accaduto, si stanno esaminando le responsabilità, anche in relazione alle segnalazioni di manutenzione della zona che sarebbero state fatte dai residenti.

Virginia, testimone dell’incidente, ha raccontato: “Sono arrivata chiamata da mia nonna che ha visto tutta la scena, una giornata piovosa e ventosa… Tutti stanno dicendo che si sapeva che fosse pericoloso e che erano state fatte tante segnalazioni.” Al momento dell’incidente, i bambini presenti nel parco erano attorno all’albero caduto, ignari del pericolo. I vigili del fuoco sono intervenuti per liberare le donne dai rami.

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.

Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.

Minacce di morte e aggressioni

L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.

L’Osa: “Attacco sionista”

L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.

Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.

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