Attualità
Interventi dei Vigili del Fuoco per alberi caduti e rami pericolanti a causa del vento in meno di 24 ore
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Sono novanta gli interventi che i Vigili del Fuoco hanno messo in campo dal pomeriggio di ieri a causa del forte vento che ha reso pericolanti rami e alberi.
Novanta interventi nelle ultime 24 ore: questo il bilancio delle operazioni messe in campo dai Vigili del Fuoco da lunedì a oggi a Roma e provincia. Sulla capitale e zone limitrofe soffia da ieri un forte vento che sta causando non pochi danni e disagi, con caduta di alberi e rami pericolanti.
Incidenti e danni
Le zone più colpite sono quelle dell’Eur, del litorale romano e di Colli Aniene, dove ‘una donna è morta in seguito al crollo di un pioppo’. La 45enne stava chiacchierando con un’amica al parco Labor, quando l’albero è caduto loro addosso. ‘La donna è morta sul colpo, mentre l’amica è rimasta gravemente ferita, e ora lotta in condizioni critiche al Policlinico Umberto I.’
Questa mattina, invece, ‘un albero è crollato su un palazzo in via Pievebovigliana 21, nel quartiere di San Basilio’. L’impatto con l’edificio ha causato la rottura di una tubatura, con conseguente perdita di gas. Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco, sono arrivati anche i carabinieri e i tecnici dell’Italgas per verificare l’entità del danno e procedere alla riparazione.
Indagini in corso
Il forte vento che da ieri soffia su Roma ha contribuito a peggiorare la situazione di alcuni alberi, già compromessa. ‘Indagini sono in corso sul pioppo che è crollato addosso a una 45enne nel parco Labor a Colli Aniene, e che l’ha uccisa sul colpo’. I residenti lamentano di aver chiesto varie volte alle istituzioni di provvedere alla manutenzione del verde, ma non è chiaro se vi siano state segnalazioni ufficiali in tal senso. ‘La procura, al fine di svolgere tutti gli accertamenti, ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo, al momento contro ignoti.’
Attualità
Urna funeraria abbandonata sulla spiaggia di Ostia con una targhetta che riporta il nome della defunta
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Un urna funeraria è stata abbandonata sulla spiaggia Limone di Ostia, attirando l’attenzione dei cittadini. L’oggetto riporta una targhetta in oro con il nome della defunta e le date di nascita e morte. I passanti hanno scattato delle foto e le hanno condivise nel gruppo Facebook “Ostia Informa”.
Misterioso ritrovamento
L’urnadalla forma particolare è stata trovata semi-nascosta nella sabbia, con la parte alta esposta. Già sono emerse varie ipotesi riguardo al motivo della presenza dell’urna sulla spiaggia. Si pensa che i familiari della defunta possano averla portata per un ultimo saluto al mare, ma non è chiaro se contenga ancora le ceneri o se sia stata svuotata.
Le reazioni degli utenti
La pubblicazione ha suscitato numerosi commenti, con utenti sconcertati per la situazione. Alcuni hanno espresso l’opinione che i familiari avrebbero dovuto gestire l’urna in modo più appropriato, piuttosto che lasciarla sulla spiaggia. Un utente ha notato: “Potrebbe e dico ‘potrebbe’ essere stata gettata in mare e poi arrivata a riva”, mentre un altro ha riflettuto sulle circostanze dietro questo gesto, dicendo: “Chissà cosa ha portato il parente a fare un gesto simile…”.
Attualità
Giuseppe Pignatone convocato in commissione per indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: chi è e quali sono i suoi legami
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C’è grande attesa per l’audizione di Giuseppe Pignatone, convocato da Don Vergari e dalla vedova di De Pedis, che lo ha definito ‘procuratore nostro’. Questa audizione si inserisce nell’ambito della commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Pignatone, che dieci anni fa ha chiesto e ottenuto l’archiviazione delle indagini sul caso Orlandi per mancanza di prove, risulta al centro delle indagini attuali.
Legami e indagini chiuse
Tra gli indagati all’epoca figuravano esponenti della banda della Magliana e monsignor Pietro Vergari. Le affermazioni di Don Vergari, che ha definito Pignatone ‘procuratore nostro’, sollevano interrogativi sul possibile legame tra i due. Il dottore Pignatone, presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano fino alla fine del 2024, ha avuto una carriera segnata da indagini significative, inclusa Mafia Capitale. È importante sottolineare che, nonostante la mancanza di prove consistenti, le motivazioni per la chiusura delle indagini sul caso Orlandi rimangono oggetto di discussione.
Il ruolo di Sabrina Minardi
La riapertura delle indagini sul caso di Emanuela Orlandi è stata innescata dalle dichiarazioni di Sabrina Minardi nel 2006, partner di Enrico De Pedis. Minardi ha affermato che Emanuela sarebbe stata rapita per ordine di figure religiose e sarebbe stata nascosta prima di essere lasciata ad un prete. Queste rivelazioni hanno portato a nuove inchieste, coinvolgendo diversi indagati.
Le parole di Pietro Orlandi
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha commentato la situazione attuale, sottolineando quanto sia complessa la vicenda legata alla scomparsa della sorella e come le indagini siano state influenzate nel tempo. Il suo coinvolgimento, insieme all’auspicio di maggiore chiarezza, rappresenta il desiderio di giustizia e verità per una storia che dura da decenni. La commissione d’inchiesta ha ascoltato vari testimoni, e l’audizione di Pignatone è vista come un passo cruciale nel riaccendere l’attenzione su un caso irrisolto.
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