Cronaca
La Capitale si presenta accogliente e senza timori

La nuova Piazza Pia, il principale cantiere per il Giubileo a Roma con un investimento di 85 milioni di euro, è pronta per essere inaugurata oggi dalla premier Giorgia Meloni e da altre autorità. Questo evento rappresenta anche un’importante prova generale per i dispositivi di sicurezza predisposti per il Giubileo, in particolare per la zona di San Pietro. Sono previsti misure come tiratori scelti, droni, un dispiegamento di oltre 700 operatori delle forze dell’ordine e barriere anti-kamikaze.
Messaggi di sicurezza
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel corso di un’intervista al Tg2 Dossier, ha rassicurato riguardo ai trenta milioni di pellegrini e turisti attesi a Roma tra fine anno e 2025, affermando di inviare “un messaggio tranquillizzante” e invitando a “non avere paura a venire a Roma per il Giubileo”. Questo commento è stato motivato anche dal recente attentato di Magdeburgo, che ha evidenziato la necessità di una vigilanza ulteriore, non legata necessariamente a minacce terroristiche dirette.
Misure in corso
Nel pomeriggio di oggi si svolgerà un ulteriore comitato per definire i dettagli finali delle zone di sicurezza e le distribuzioni delle forze. I piloni mobili e i new jersey di cemento sono già stati installati in prossimità dei luoghi di maggiore afflusso, come l’Aula Paolo VI. Saranno attivati anche corridoi di accesso per i pellegrini verso San Pietro, con controlli di sicurezza all’ingresso. La attenzione al web e ai social network sarà alta per prevenire eventuali minacce.
Il comandante dei carabinieri di Roma, Adolfo Angelosanto, ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata tra le forze di polizia e gli enti intellegenti, evidenziando come l’impegno sia duplice: da una parte il dispiegamento di forze sul campo, dall’altra il monitoraggio attento dell’intelligence.
Cronaca
Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)
Lo Scontro Fatale
Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.Il Tassista e i Test
Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.
Le Indagini della Polizia
Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.
Cronaca
Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra
La storia della vittima
Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.Le indagini sul chirurgo
Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.
Le conseguenze per le pazienti
Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.
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