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La manifestazione contro le occupazioni della preside del Virgilio si rivela un flop: “Non c’era nessuno”

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La manifestazione contro le occupazioni della preside del Virgilio si rivela un flop: “Non c’era nessuno”

Nella capitale continua il dibattito sulle occupazioni scolastiche, con il Liceo Virgilio al centro della scena. La manifestazione promossa dalla preside, volta a contrastare le occupazioni, si è rivelata un insuccesso in termini di partecipazione, mentre la scuola rimane animata dalla protesta degli studenti.

La dimostrazione del corpo studentesco, contrapposta al limitato presidio indetto dalla dirigenza scolastica, ha visto un’ampia partecipazione, esaurendo gli spazi disponibili. Gli studenti del Virgilio hanno resistito, con numeri consistenti, nonostante il passare del tempo. La posizione degli studenti è chiara: il presidio ha raccolto solo una trentina di partecipanti, mentre l’occupazione ha attirato un pubblico molto più vasto.

La risposta della preside e la presenza dei genitori

La preside aveva invitato genitori e docenti a unirsi al presidio attraverso comunicazioni ufficiali. Tuttavia, molti di loro hanno preferito partecipare all’assemblea pubblica indetta dagli studenti. Questi ultimi continuano a difendere con determinazione la loro iniziativa, sostenendo di rappresentare gran parte del corpo scolastico e criticando la mancanza di dialogo in altre occasioni da parte dell’istituzione.

Gli sviluppi nelle altre scuole

Le tensioni non si limitano al Virgilio. Altri istituti della capitale sono stati interessati dalle proteste, come il Montessori e il Rossellini, che si sono uniti al movimento di occupazione. Tale crescita del movimento riflette un crescente malcontento tra gli studenti, mentre il ministro Valditara ha criticato le occupazioni, proponendo le autogestioni come alternativa più costruttiva.

La situazione rimane fluida, con il coinvolgimento di numerose scuole in un fenomeno che sembra destinato a proseguire. La città osserva, mentre le occupazioni continuano a espandersi.

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Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

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Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.

Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.

La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.

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Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

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Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.

Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.

L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini

Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.

L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri

Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.

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