La protesta degli studenti viene allargata

Occupato lo storico liceo Visconti di piazza del Collegio Romano a Roma. Gli studenti hanno preso possesso dell’edificio nella notte tra sabato e domenica, issando uno striscione con la scritta: “Visconti occupato”. Questa occupazione arriva poco tempo dopo quella del liceo Virgilio. Come accaduto per altre scuole, l’occupazione è sostenuta dall’organizzazione studentesca Osa, in collaborazione con il sindacato Usb, che annuncia una nuova manifestazione contro la legge di bilancio il 13 dicembre, alla vigilia della mobilitazione della Rete degli studenti medi in programma il 14 dicembre a Roma.

Al Virgiio la contro-occupazione di preside e genitori

Al liceo Virgilio, la contro-occupazione è stata organizzata come una “manifestazione silenziosa”, in risposta alla manifestazione degli studenti che avevano occupato l’edificio. In seguito alla decisione di alcuni alunni di venerdì 29 novembre, il Collegio dei docenti è stato convocato d’urgenza e, durante l’incontro, la dirigente Isabella Palagi ha avviato un’iniziativa collettiva. L’invito è stato rivolto ad alunni e genitori contrari all’occupazione. L’appuntamento è fissato per lunedì 2 dicembre, alle 9:30 in piazza Santi Apostoli.

Le occupazioni

Quest’anno a Roma, le prime occupazioni sono state avviate dagli studenti del liceo Gullace, culminando in un incendiario doppio episodio che ha causato danni per 2 milioni di euro alla sede succursale in zona Don Bosco. Successivamente, la protesta al liceo Pilo Albertelli si è evoluta in autogestione grazie al dialogo con la dirigente Rosa Palmieri.

I danni

Il liceo artistico Enzo Rossi a Colli Aniene ha vissuto episodi di vandalismo durante la settimana di occupazione, secondo il dirigente scolastico Enrico Battisti. Le aule sono state imbrattate, le lavagne interattive distrutte e i muri esterni danneggiati, con i danni stimati a circa 20 mila euro. Battisti ha evidenziato un “danno morale” maggiore di quello economico, deplorando il degrado di un luogo culturale e invitando i genitori degli studenti coinvolti a riflettere sulle conseguenze delle azioni dei loro figli. L’ondata di contestazioni ha coinvolto anche il Plinio Seniore, il Cavour e infine il Visconti.