Cronaca
La sfida al Campidoglio e l’evento al Palasport a prezzi ridotti
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La vicenda del rapper Tony Effe si complica in vista del Concerto di Capodanno a Roma, suscitando ampie polemiche sui social. Dopo essere stato escluso dall’evento ufficiale, il 33enne artista romano ha deciso di organizzare un concerto alternativo intitolato “Capodanno da Tony”, destinato a diventare l’unico grande raduno musicale per i giovanissimi nella notte del 31 dicembre.
Un annuncio e una corsa contro il tempo
Il rapper, il cui vero nome è Nicolò Rapisarda e che parteciperà al Festival di Sanremo 2025 con “Damme ‘na mano”, ha ufficializzato il suo show presso il Palazzo dello Sport. Nel frattempo, il Campidoglio sta considerando l’ipotesi di annullare il concerto al Circo Massimo, nonostante Carmine Gualtieri e il suo staff stessero cercando un modo per far svolgere l’evento. Mentre altre star, come Mahmood e Mara Sattei, si sono ritirati in solidarietà a Tony Effe, nessun grande artista si è fatto avanti per sostituirlo.
Il costo e la vendita dei biglietti
Il concerto di Tony Effe avrà un costo d’ingresso, con biglietti venduti a 10 euro. Le vendite su Ticketone sono iniziate ieri, e in caso di sold out, il rapper e il suo entourage potrebbero incassare circa 75 mila euro. Si è vociferato che l’incasso potesse essere devoluto ad associazioni contro la violenza sulle donne, ma questa informazione non è stata confermata.
Strategie e supporto degli artisti
Vi sono speculazioni che Tony Effe potrebbe annunciare donazioni dopo il raggiungimento del sold out. Anche se la vicenda ha sollevato molte discussioni, il sindaco Gualtieri ha affermato che “Roma Capitale non censura nessuno”. Diversi vip e artisti continuano a supportare Tony Effe, evidenziando il loro disappunto per la situazione. Dopo l’apertura delle vendite, il rapper ha condiviso un video su Instagram esprimendo la sua soddisfazione per la risposta del pubblico: «I biglietti stanno volando. Affrettatevi, che è arrivato l’arrotino. Poi sennò rimanete senza».
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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