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Cronaca

La stretta viene preparata da Roma. Il caso dei due regolamenti (uno durante il Covid)

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La stretta viene preparata da Roma. Il caso dei due regolamenti (uno durante il Covid)

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Decisione sul Ddl Concorrenza e l’impatto sui dehors a Roma

Nel corso della settimana si attende dal Senato l’approvazione finale del Ddl Concorrenza, che include una nuova proroga delle disposizioni riguardanti i dehors. Per il 2025, tali strutture potranno continuare a beneficiare delle norme più permissive introdotte durante la pandemia da Covid-19, volte a favorire il distanziamento sociale e l’uso di spazi all’aperto. In parallelo, il governo intende elaborare una riforma completa relativa ai dehors, avviando un dialogo tra i ministeri competenti e gli enti locali.

Influenza sulla Capitale

La situazione riveste particolare importanza per Roma, dove residenti e turisti sono ormai abituati a consumare pasti all’aperto. Tuttavia, con il succedersi delle deroghe, molti ristoratori hanno esteso notevolmente i propri spazi, specialmente nelle zone centrali. In alcuni casi, locali chiusi hanno lasciato strutture in legno a occupare spazi pubblici, suscitando la reazione del Campidoglio. L’amministrazione capitolina, infatti, ha annunciato regolamenti più stringenti, che dovevano essere discussi in assemblea capitolina entro l’autunno ma che realisticamente vedranno la luce all’inizio del prossimo anno. Una volta approvati, conviveranno due regimi: uno più flessibile per i dehors già esistenti e uno più rigido per nuove installazioni.

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Roma e la regolamentazione degli spazi esterni

Il nuovo regolamento dividerà la città in tre aree: il sito Unesco, la città storica e l’area suburbana. Nei sobborghi sarà più semplice ottenere permessi, mentre nelle zone centrali gli spazi concessi ai gestori saranno ridotti. Inoltre, le violazioni comporteranno multe più elevate e sospensioni più lunghe, da 15 giorni rispetto ai cinque attuali. Con le discussioni ministeriali in corso sul Ddl Concorrenza, rimane da vedere come eventuali discrepanze tra regolamenti comunali e la riforma nazionale saranno affrontate.

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Cronaca

Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)

Lo Scontro Fatale

Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.

Il Tassista e i Test

Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.

Le Indagini della Polizia

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra

La storia della vittima

Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.

Le indagini sul chirurgo

Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.

Le conseguenze per le pazienti

Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.

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