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Le dimissioni di Pignatone dal Tribunale del Vaticano: cosa c’entra con la scomparsa di Emanuela Orlandi

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Le dimissioni di Pignatone dal Tribunale del Vaticano: cosa c’entra con la scomparsa di Emanuela Orlandi

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il presidente del Tribunale Vaticano si dimette

Giuseppe Pignatone, noto per il suo coinvolgimento nel caso di Emanuela Orlandi, ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza del Tribunale dello Stato Vaticano. La decisione è giunta dopo che Pignatone è stato collegato, negli scorsi mesi, a indagini da parte della Procura di Caltanissetta. La notizia ha suscitato reazioni nel panorama pubblico, tra cui quelle del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi.

Le dimissioni e l’indagine

Pignatone, presidente dal 2019, ha lasciato l’incarico avendo raggiunto il limite di età previsto per la sua carica. La procura di Caltanissetta lo indaga per presunti legami con la mafia risalenti agli anni ’90. Questo sviluppo si inserisce in un contesto già complesso, connesso al suo passato da procuratore a Roma, dove fu coinvolto in numerose inchieste rilevanti, tra cui Mafia Capitale e la scomparsa di Orlandi.

Coinvolgimento nel caso Orlandi

Nella sua carriera, Pignatone si è trovato a essere uno degli attori principali nelle indagini riguardanti la scomparsa di Emanuela Orlandi. Durante il suo mandato a Roma, una delle questioni più delicate fu quella dell’estumulazione della tomba di Enrico De Pedis, figura legata alla Banda della Magliana, il cui ruolo nel caso Orlandi ha attirato l’attenzione pubblica.

Accuse e collaborazioni

Le indagini già concluse sull’Orlandi furono archiviate durante il suo periodo in Procura per mancanza di prove sufficienti. Sei persone furono interrogate senza risultati definitivi. Le recenti dichiarazioni di membri del Vaticano nei confronti di Pignatone hanno fatto emergere dettagli riguardanti le negoziazioni tra Stato e Chiesa sulla questione di De Pedis. Tuttavia, nonostante le dichiarazioni di collaborazione, le accuse reciproche e le versioni discordanti hanno caratterizzato il dibattito pubblico sull’operato del magistrato e sul caso Orlandi.

Dichiarazioni dall’interno del Vaticano

Diverse figure del Vaticano hanno contribuito al quadro complesso di rapporti tra magistratura e istituzioni religiose. Domenico Giani e Costanzo Alessandrini hanno riferito alla commissione d’inchiesta su incontri con la magistratura in merito alla famosa tomba di De Pedis. Le dichiarazioni si sono incrociate tra tentativi di collaborazione e polemiche sulla mancata comunicazione tra le parti in causa.

Il panorama delle indagini e le implicazioni istituzionali restano d’interesse per le autorità e l’opinione pubblica. L’evoluzione dei casi legati a Pignatone lascia aperte numerose domande sulla gestione delle indagini riguardanti la scomparsa di Emanuela Orlandi e il futuro delle collaborazioni tra enti statali e chiesa.

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Oggi una preghiera speciale per Papa Francesco viene recitata nella Basilica di San Giovanni.

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Oggi una preghiera speciale per Papa Francesco viene recitata nella Basilica di San Giovanni.

Alle 17.30, il cardinale vicario Baldassare Reina celebrerà messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano “con una speciale intercessione per la salute di Papa Francesco”. Questo gesto sarà replicato in tutte le parrocchie di Roma.

La notte appena trascorsa è stata “tranquilla”, secondo quanto comunicato dall’equipe medica del Policlinico Gemelli di Roma, dove è attualmente in cura Papa Francesco. Tuttavia, la prognosi rimane riservata a seguito della crisi respiratoria che ha comportato un peggioramento delle sue condizioni di salute. Davanti all’ospedale, numerosi giornalisti, cameraman e fotografi sono accampati, affiancati da fedeli che giungono per dedicare preghiere a Bergoglio.

Il cardinale Reina ha invitato tutti a unirsi spiritualmente alla Santa Messa di questa sera, evidenziando come “in comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità, innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia e lo ricolmi della forza necessaria per attraversare questo momento di prova”.

A Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi presiederà il Santo Rosario per la salute del pontefice alle 20.00 dalla chiesa di San Domenico. La preghiera sarà trasmessa in diretta su Tv2000 e Play2000. “Vogliamo stringerci al Santo Padre – spiega Zuppi – chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l’affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera”.

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Incidente su via Tiburtina: un 33enne muore dopo aver colpito un semaforo, una giovane risulta gravemente ferita.

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Incidente su via Tiburtina: un 33enne muore dopo aver colpito un semaforo, una giovane risulta gravemente ferita.

Un grave incidente si è verificato all’alba di oggi, domenica 23 febbraio, su via Tiburtina, nel quartiere Rebibbia. Verso le 4.00, un’auto diretta verso il Grande Raccordo Anulare ha perso il controllo, schiantandosi contro un semaforo. L’incidente sembra essersi verificato a causa dell’alta velocità.

Un uomo di 33 anni, di nazionalità rumena e conducente della Mazda 6 coinvolta, è deceduto sul colpo. Il personale del 118, giunto sul posto, ha confermato il decesso. Altri due passeggeri, un uomo e una giovane di 28 anni, sono stati trasportati in codice rosso agli ospedali Sandro Pertini e Policlinico Umberto I a causa delle gravi ferite riportate.

Sul luogo dell’incidente, gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno chiuso via Tiburtina all’altezza di via Furio Cicogna per facilitare le operazioni di soccorso.

Reazioni alle stragi stradali

Marco Milani, Segretario Romano del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), ha commentato l’incidente: “Ennesima vittima sulle strade romane che va ad aggiungersi a quelle che vengono ormai definite stragi del sabato sera. La polizia locale, già carente di importanti risorse deve tornare al suo ruolo intensificando i servizi autovelox ed i rilievi etilometrici.” Ha poi aggiunto: “Solo una vera e propria guerra all’alta velocità e al consumo di sostanze alteranti, maggiori cause della gran parte di morti su strada, può riportare la sicurezza delle strade romane, agli standard delle altre Capitali europee.”

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