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Cronaca

Le persone che hanno aiutato gli animali vengono premiate da Gualtieri e Prestipino

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Le persone che hanno aiutato gli animali vengono premiate da Gualtieri e Prestipino

Il Campidoglio ospiterà l’evento “Battito Animale”, il 4 dicembre, una celebrazione dedicata agli atti di gentilezza verso gli animali e un’occasione per promuovere la cultura della tutela e amore per gli esseri viventi. Organizzato dalla Garante per la tutela degli animali, la manifestazione vedrà il coinvolgimento di figure istituzionali di rilievo.

Riconoscimenti al Merito

L’evento prevede la consegna di 34 medaglie a coloro che si sono distinti per gesti di aiuto verso gli animali. Tra i premiati, Francesco De Simone, autista Atac, che è intervenuto con prontezza per liberare un gattino rimasto incastrato tra le ruote del suo autobus, e il Commissariato di polizia di Tor Carbone, i cui agenti hanno salvato e trovato nuove case per 9 chihuahua.

Premi “Battito Animale”

La cerimonia include la consegna di 7 prestigiosi premi “Battito Animale”, opere realizzate dall’artista Marco Lodola, a personalità del mondo dell’arte e della cultura che si sono impegnate in favore degli animali. Tra i destinatari, Pupi Avati nella sezione cultura, noto per il soccorso di un piccolo gabbiano, Massimo Fecchi, creatore del logo del Garante e collaboratore Disney, e Marco Pasqua, caporedattore con un impegno costante per le cause animali.

Un tributo postumo sarà dedicato a Rino Gaetano, ritirato da Andrea Rivera che omaggerà il cantautore con due brani e un inedito. L’evento sarà presentato dalla giornalista Roberta Serdoz e si aprirà con il videomessaggio di Raf.

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Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

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Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!

La confessione inaspettata

In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.

La storia che si sgretola

Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.

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L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

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L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

MisteroUccisioneARoma Scopri i dettagli scioccanti sul cellulare ritrovato della studentessa uccisa, che potrebbe svelare segreti inimmaginabili! #Roma #Femminicidio #IndaginiSegrete

Il Ritrovamento Scioccante

È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.

Le Indagini in Corso

Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.

Il Racconto Drammatico della Madre

«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.

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