Attualità
Le strade di Roma con più auto parcheggiate in doppia fila

I dati del dossier presentato da Legambiente sui parcheggi irregolari e in doppia fila a Roma: ecco le strade della città dove si verificano più soste irregolari.
Il dossier Legambiente sulla "sosta selvaggia"
La mobilità negata: si chiama così il dossier presentato da Legambiente, che analizza la "sosta selvaggia" nelle strade di Roma. Sono state prese in esame 55 strade in dieci municipi della Capitale, tra zone centrali e zone periferiche. In totale sono stati analizzati i parcheggi di oltre 17mila veicoli, regolari e irregolari. Di questi, le soste irregolari sono più di 6mila, cioè il 36 per cento del totale.
"I numeri altissimi della sosta selvaggia nelle strade di Roma, dimostrano quanto le automobili nella Capitale, siano semplicemente troppe per lo spazio a disposizione, saturando ogni area e negando il diritto alla mobilità, ogni volta che un pedone non può camminare liberamente o ogni volta che un autobus del trasporto pubblico è bloccato da auto parcheggiate ovunque", hanno commentato i responsabili di Legambiente Lazio.
Dati di circolazione e occupazione del suolo
Il tasso veicolare a Roma è uno tra i più alti in Europa: oltre 62 veicoli per 100 abitanti. Con 1,77 milioni di automobili e circa 385mila motorini, i veicoli occupano l’83 per cento dello spazio pubblico per spostamenti spesso corti, sotto i 5 chilometri. Il 75 per cento dei residenti possiede più di un’automobile.
Smart parcheggiata in divieto di sosta blocca autobus al centro di Roma: traffico paralizzato
Vie con alta incidenza di soste vietate
Per quanto riguarda le strade delle zone centrali, via XX Settembre, nella zona di Repubblica/Termini, registra il 64 per cento di auto e il 62 per cento di motorini parcheggiati in sosta vietata. Situazioni simili si riscontrano in largo di Santa Susanna e piazza di San Bernardo, con percentuali rispettivamente del 56 e 44 per cento.
Nelle zone semicentrali, via Cipro e via Angelo Emo segnano le percentuali più alte di auto parcheggiate in doppia fila, 66 e 77 per cento rispettivamente.
L’analisi, condotta anche nelle aree periferiche, evidenzia che la congestione non si limita ai soli punti centrali ma si estende a causa di un tessuto sociale eterogeneo composto da piccole attività, parchi, e altre infrastrutture. Le differenze emergono in base alla localizzazione, con la congestione più pronunciata nelle aree centrali, mentre le periferie mostrano fenomeni di congestione simili.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
Attualità
Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.
Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.
L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini
Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.
L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri
Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.
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