Attualità
L’ordine delle canzoni nel concerto di Alessandra Amoroso a Roma il 18 e 19 dicembre

Un attesissimo appuntamento al Palasport di Roma è in programma per stasera e domani, mercoledì 18 e giovedì 19 dicembre 2024, con Alessandra Amoroso, che si esibirà nell’ambito del her “Fino a qui tour”. La cantante salentina ha recentemente catalizzato l’attenzione del pubblico grazie alla sua partecipazione al festival di Sanremo e ora prosegue il suo viaggio musicale, facendo tappa nella Capitale.
L’evento avrà inizio alle ore 21 presso il Palazzetto dello Sport in piazzale Pier Luigi Nervi all’Eur. Il tour, partito il 3 dicembre dalla Puglia, ha visto Alessandra Amoroso esibirsi in diverse città italiane tra cui Bari, Bologna, Padova, Milano, Firenze e Torino. Dopo la tappa romana, la conclusione del tour avverrà a Napoli, domenica 22 dicembre 2024. I biglietti per i concerti di Alessandra Amoroso possono essere acquistati su Tiketone a partire da 39 euro.
La scaletta dei concerti di Alessandra Amoroso a Roma
Con il “Fino a qui tour”, Alessandra Amoroso porta sul palco i suoi brani più celebri e amati. La scaletta prevede una combinazione affascinante di successi, dai “vecchi” brani come "Immobile" (2009) e "Stupendo fino a qui" (2016) fino a "La stessa" (2018) e un inedito che sarà presentato in anteprima. Ecco i brani della scaletta:
- La stessa
- Tutto accade
- Camera 209
- Forza e coraggio
- Tutte le volte
- Notti blu
- Fidati ancora di me
- Avrò cura di tutto
- Buongiorno
- Una strada per l’allegria
- Stupendo fino a qui
- Medley
- Fino a qui
- AleAleAle
- Si mette male
- Mezzo rotto
- Sul ciglio senza far rumore
- Canzone inutile
- Piuma
- Sorriso grande
- Comunque andare
- Trova un modo
- Vivere a colori
- Immobile
- Rimani
I fan sono in fermento e attendono con entusiasmo di assistere a questo evento musicale di grande richiamo.
Attualità
Meteo beffardo a Roma e Lazio: Pasqua e Pasquetta asciutte, fine delle solite piogge tradizionali

È ufficiale: a Roma e nel Lazio, le previsioni meteo stanno per ribaltare tutto per Pasqua e Pasquetta, con un bel sole che promette di rovinare i piani di chi sperava in una scusa per stare a casa. Niente pioggia, solo cieli sereni e forse qualche politico che si gode la festa senza dover "lavorare" – perché sapete, in Italia le feste comandate sono sacre, soprattutto se c’è da evitare le domande scomode. #MeteoRoma #Pasqua2025 #LazioSoleggiato #PrevisioniVirali
Le previsioni meteo per Roma e il Lazio indicano un cambiamento radicale nei prossimi giorni, con condizioni che passeranno da variabili a decisamente favorevoli per le celebrazioni pasquali. Secondo gli esperti, il tempo si stabilizzerà proprio in tempo per il weekend lungo, eliminando ogni rischio di acquazzoni.
Cambiamenti Attesi
Gli aggiornamenti meteorologici confermano che "cambia tutto a Pasqua e a Pasquetta, non piove", come riportato dalle fonti ufficiali. Questo significa temperature in rialzo e un cielo limpido, ideale per picnic e gite fuori porta, ma che potrebbe anche esporre i soliti ritardi infrastrutturali della città al pubblico scrutinio – pensate a quei bus che non passano mai, proprio quando tutti vogliono uscire.
Impatto sulle Celebrazioni
Con il bel tempo garantito, gli eventi tradizionali come le scampagnate di Pasquetta potrebbero attirare più folla del previsto, trasformando le vie di Roma in un caos colorato. "Non piove" è una promessa che solleva gli spiriti, ma attenzione: in una città dove il traffico è già un’arte, questo sole extra potrebbe far emergere discussioni su chi gestisce davvero le cose quaggiù.
Attualità
L’abbacchio romano è solo un’etichetta: metà degli agnelli per Pasqua arriva dall’estero

A Pasqua, l’iconico abbacchio romano si rivela un’illusione: il 50% degli agnelli venduti come “tradizionali” arriva dall’estero, tradendo le radici locali e riempiendo i piatti con carne importata. È una beffa per i buongustai e un colpo alla sovranità alimentare, dove il “made in Italy” è solo una etichetta comoda. #PasquaTradizione #AgnelloFalso #FoodScandal
In Italia, la Pasqua è sinonimo di abbacchio, l’agnello giovane che dovrebbe simboleggiare la cucina romana autentica. Ma quest’anno, i dati rivelano una realtà scomoda: la metà degli agnelli consumati proviene da paesi esteri, spesso allevati in condizioni che ignorano i rigidi standard locali. È come se la tradizione fosse diventata un prodotto globale, con i consumatori ignari di pagare per un’illusione.
La tradizione sotto attacco
Mentre i romani si vantano del loro abbacchio come emblema di purezza gastronomica, l’afflusso di importazioni sta diluendo il sapore autentico. Mercati e macellerie traboccano di carne che viaggia migliaia di chilometri, sollevando domande su qualità e sostenibilità. “A Pasqua il 50% degli agnelli arriva dall’estero”, un fatto che fa storcere il naso ai puristi, esponendo come il marketing locale copra pratiche commerciali discutibili.
Impatto sull’economia locale
Gli allevatori italiani lamentano la concorrenza sleale, con prezzi più bassi che favoriscono l’importazione a scapito del prodotto nazionale. Questo non è solo un affare di gusto, ma un colpo all’economia rurale, dove famiglie contadine lottano per competere. Senza interventi, la Pasqua romana rischia di perdere il suo carattere, diventando un banchetto globalizzato che ignora le radici.
Prospettive per il futuro
Esperti del settore agricolo avvertono che, senza regolamentazioni più severe, il fenomeno potrebbe espandersi. “L’abbacchio romano solo di nome” non è solo una critica, ma un campanello d’allarme per consumatori e politici, che devono interrogarsi su cosa significhi davvero “autentico” in un mondo di catene globali.
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