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Cronaca

Modifiche alla viabilità e strade chiuse fino al 26 dicembre: ecco le novità

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Modifiche alla viabilità e strade chiuse fino al 26 dicembre: ecco le novità

Papa Francesco darà inizio domani, alle ore 19, alle celebrazioni liturgiche che culmineranno con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, seguita dalla celebrazione della Santa Messa nella notte di Natale. L’evento sarà visibile tramite maxischermi installati in Piazza San Pietro. Non sono richiesti biglietti per la Messa, ma è necessaria l’iscrizione all’evento sul sito ufficiale del Giubileo. L’apertura della Porta Santa segnerà l’inizio formale del Giubileo 2025, che avverrà in un silenzio interrotto solo dal suono delle campane, poiché Papa Francesco utilizzerà le mani per spingere il grande portale, abbandonando il tradizionale martelletto.

L’ATTENTATO

A seguito dell’attentato in Germania, la viabilità a Roma sarà soggetta a revisione da parte della Questura, con l’intento di aumentare il livello di sicurezza. Le modifiche alla viabilità si intersecano con la chiusura del cantiere di piazza Pia e l’apertura di un nuovo sottopasso, creando un effetto domino sui trasporti e i parcheggi. La viabilità della sera del 24, così come per il 25 e il 26 dicembre, sarà comunicata nel corso della giornata odierna. Il servizio Atac per il 24 dicembre sarà attivo fino alle 23.30 per le metropolitane e fino alle 21 per la maggior parte delle linee bus, mentre per il 25 dicembre il servizio sarà limitato a fasce orarie specifiche.

DISCIPLINA PROVVISORIA

Le restrizioni sul traffico includeranno divieti di fermata e transito su diverse strade, fra cui via della Conciliazione, via di Porta Angelica e altre vie nelle immediate vicinanze, con la possibilità che l’intera via della Conciliazione venga chiusa con sistemi antisfondamento.

TUNNEL

Oggi è prevista l’inaugurazione del cantiere di piazza Pia e del nuovo sottopasso, un’opera fortemente legata all’Anno Santo. Le modifiche alla viabilità prevedono nuove indicazioni per i veicoli in arrivo da piazza Risorgimento e per coloro che si dirigeranno verso gli ospedali Santo Spirito e Bambin Gesù, creando percorsi alternativi e riservando alcune strade al trasporto pubblico.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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