Cronaca
Modifiche alla viabilità per l’arrivo di 35mila fedeli e impegno di oltre 600 vigili
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Inaugurata in tempo per il Giubileo, Piazza Pia si prepara a diventare il fulcro della nuova viabilità nella zona di San Pietro in occasione dell’apertura della Porta Santa. Si stimano circa 35.000 persone in arrivo per l’inizio dell’Anno Santo, ma l’area rossa, quella di massima sicurezza, non sarà accessibile a tutti. In seguito all’attentato di Magdeburgo, il livello di allerta è aumentato, comportando controlli intensificati con la presenza di 600 vigili per garantire la sicurezza.
Nuove modalità di accesso
L’accesso alle auto sarà vietato nelle strade che portano a via della Conciliazione, creando una maxi zona pedonale per i pellegrini e i romani. I varchi di prefiltraggio saranno dislocati in vari punti strategici, come piazza del Sant’Uffizio e via della Conciliazione. I fedeli saranno “filtrati” prima di entrare nell’area di massima sicurezza all’interno del colonnato di San Pietro. Nella via della Conciliazione si prevede un’area riservata accessibile solo dopo aver superato i controlli di sicurezza.
Cambiamenti alla viabilità
A partire già da ieri sera e fino al 26 dicembre, la viabilità attorno a San Pietro subirà modifiche significative: oltre ai veicoli autorizzati, sarà vietato l’accesso alle strade che attraversano via della Conciliazione. La nuova mobilità dei veicoli, introdotta con la riapertura di piazza Pia e il nuovo sottopasso, subirà quindi una sospensione temporanea. La zona pedonalizzata intorno a piazza Risorgimento e via Ottaviano offrirà ulteriori vie di accesso per i pedoni.
La celebrazione dell’apertura della Porta Santa con Papa Francesco rappresenterà un modello per gli eventi giubilari futuri, che si concentreranno principalmente a San Pietro. Anche il Natale influenzerà le misure di viabilità, con restrizioni che continueranno oltre l’apertura della Porta Santa. La zona intorno al Vaticano, da via della Conciliazione a Borgo Pio, sarà soggetta a divieti di sosta fino al 26 dicembre.
Preparativi per il futuro
La decisione di centralizzare gli eventi a San Pietro è stata influenzata dalla nuova conformazione della zona, che potrà ospitare fino a 150.000 fedeli, nel rispetto delle nuove norme di sicurezza. Queste misure sono state attuate anche a seguito degli eventi tragici come l’incidente di piazza San Carlo a Torino nel 2017, che hanno portato a un ripensamento della gestione degli eventi di massa.
Il messaggio del Papa
In occasione dell’inizio dell’Anno Santo, il Papa ha inviato un messaggio ai fedeli: «Questo è il momento di guardarsi dentro».
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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