Cronaca
Nasce il Bosco Rosso nel Parco Tufilli di Torre Angela, dedicato alla sicurezza delle donne.
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Torre Angela accoglie il Bosco Rosso Urbano
A Torre Angela prende vita il Bosco Rosso Urbano, un’iniziativa dedicata a contrastare la violenza sulle donne e offrire un rifugio sicuro. Il progetto trasformerà il parco Tufilli, creando un’oasi di serenità e sostegno per le donne, grazie alla riqualificazione della zona.
Un’oasi di pace e protezione
Il Bosco Rosso Urbano si propone di essere più di un semplice parco. Gli alberi dalle sfumature calde, come l’acero rosso e il corniolo, creeranno un ambiente avvolgente. Sentieri di legno e panchine rosse inviteranno a momenti di riflessione, mentre un’area giochi colorata accoglierà i sorrisi dei bambini. L’obiettivo è offrire un contesto accogliente in cui le donne possano sentirsi al sicuro e ottenere supporto, anche psicologico, grazie alla presenza di personale esperto e volontarie.
Sicurezza e servizi
La sicurezza sarà garantita da un avanzato sistema di videosorveglianza, conforme alle norme europee, per assicurare tranquillità a chiunque visiti il parco. Inoltre, il Bosco Rosso Urbano sarà un punto di riferimento per la comunità grazie alla presenza di un chiosco e spazi dedicati all’educazione e alla sensibilizzazione sulla violenza di genere.
Presentazione del progetto
La presentazione ufficiale del progetto avverrà oggi alle ore 17:00 presso la Sala Cinema Antonio Cerone a Tor Bella Monaca, sottolineando l’importanza di garantire sicurezza e rispetto per le donne. Considerato il primo progetto del genere in Italia, si auspica che altre città seguano l’esempio, contribuendo a un cambiamento positivo e sostenibile.
Le donazioni a sostegno del progetto sono benvenute e possono essere effettuate attraverso l’associazione Algaxia, che guida il progetto. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’associazione: www.algaxia.it/bosco-rosso.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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