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Operaio contamina l’ex laboratorio nucleare di Roma, dagli esami risulta americio e non plutonio.

Un operaio è rimasto contaminato da americio, un isotopo radioattivo, all’interno del Centro Ricerche Casaccia, situato alle porte di Roma. L’episodio si è verificato durante un’anomalia occorsa mentre l’operaio si stava rimuovendo la maschera interofacciale al termine delle operazioni di svestizione.

Esami e Dettagli sulla Contaminazione

Gli esami medici condotti sull’operaio hanno stabilito la presenza di americio, smentendo le iniziali ipotesi di contaminazione da plutonio. L’analisi di urine e secrezioni ha rivelato una "dose efficace impegnata" di circa 6,2 millisievert, mantenendosi al di sotto del limite di esposizione annuo di 20 millisievert. L’americio, un elemento metallico radioattivo solido a temperatura ambiente, è comunemente utilizzato nei rilevatori di fumo tramite il suo isotopo Americio 241.

Sopralluoghi e Investigazioni

L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) ha condotto un secondo sopralluogo presso la struttura Sogin all’interno del Centro Ricerche Enea Casaccia. L’ispezione è stata effettuata con il supporto dei carabinieri specializzati nella tutela ambientale e del lavoro, in seguito all’incidente avvenuto il 21 novembre. La Procura ha aperto un fascicolo per indagare sull’accaduto, raccogliendo testimonianze dall’operaio contaminato, dai suoi colleghi e dalla direzione dell’impianto.

Preoccupazioni per la Salute e Misure Preventive

Nonostante le preoccupazioni dell’operaio per possibili conseguenze sulla salute, i controlli sanitari sono stati definiti "confortanti" dalle autorità sanitarie. L’operaio dovrà seguire una terapia chelante e evitare l’esposizione alle radiazioni per i prossimi tre mesi.

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