Attualità
Orlandi, la commissione ascolta gli avvocati di De Pedis: “Non era un boss e non c’entra con Emanuela”

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi
Il tema della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nel giugno 1983, continua a essere al centro di discussioni in commissione d’inchiesta. Gli avvocati della famiglia De Pedis hanno dichiarato che non ci sarebbero legami tra Enrico De Pedis, noto come Renatino, e la quindicenne scomparsa. “Ma quando ci chiamarono dalla gendarmeria vaticana per spostare la tomba da Sant’Apollinare, ci dissero di non dire niente alla Procura”, hanno affermato.
La posizione degli avvocati
L’avvocato Maurilio Prioreschi, presente nell’audizione, ha sostenuto che “Morì da incensurato. Quello di Enrico De Pedis è uno di quei pochi casi in cui si diventa boss dopo essere morti”. Ha aggiunto che le accuse contro De Pedis sono basate su informazioni errate. “Nasce tutto da una telefonata falsa”, ha affermato, evidenziando come le dichiarazioni dei pentiti della Banda della Magliana siano state influenzate da precedenti circostanze.
Riflessioni sulla sepoltura
Prioreschi ha anche spiegato che il legame tra De Pedis e il Vaticano è inesistente. “Se stiamo appresso a queste cose…”, ha commentato, esprimendo scetticismo su diverse teorie di complotto. Ha infine affrontato la questione della sepoltura dell’ex boss della banda della Magliana in Sant’Apollinare: “Per me sarebbe dovuto rimanere lì per una questione di principio”.
Rivelazioni sulla telefonata della gendarmeria
In merito alla comunicazione avuta con la gendarmeria vaticana, l’avvocato Radogna ha rivelato che la gendarmeria propose di spostare la tomba senza avvertire la Procura, richiamando l’attenzione sulla delicatezza della situazione. “Allora volete la guerra”, sembra essere stata la risposta a chi desiderava procedere in modo legale. La questione della sepoltura e della sua rimozione ha quindi aperto nuove discussioni sull’interesse e i legami tra il Vaticano e le figure coinvolte nel caso Orlandi.
Attualità
Il Roseto Comunale di Roma riapre il 21 aprile con orari aggiornati e regole per le prenotazioni, un diversivo tra i soliti disastri cittadini

Roma si risveglia con i suoi petali in fiore: il roseto comunale riapre il 21 aprile, sfidando la solita burocrazia italiana con un tocco di ribellione primaverile. Mentre i politici litigano, almeno i fiori offrono un po’ di bellezza gratuita – o quasi, con prenotazioni obbligatorie. Pronti a profumare l’aria di scandalo verde?
Il roseto comunale di Roma, uno dei tesori nascosti della Città Eterna, sta per tornare accessibile al pubblico a partire dal 21 aprile. Dopo mesi di chiusura, questa oasi di colori e profumi promette di attirare visitatori ansiosi di evadere dalla routine urbana. "Gli orari aggiornati e come prenotare le visite" saranno essenziali per godersi lo spettacolo, con ingressi regolati per evitare assembramenti – perché, si sa, in Italia l’ordine è sempre un optional.
Orari e Accessibilità
Il roseto aprirà con orari flessibili per adattarsi alle belle giornate primaverili, garantendo che tutti possano ammirare le rose senza troppi intoppi. Ma attenzione: la prenotazione è d’obbligo, un piccolo prezzo da pagare per un po’ di pace tra i fiori, lontano dalle solite chiacchiere da bar su tasse e ritardi.
Come Prenotare
Per assicurarsi un posto, i visitatori dovranno seguire procedure semplici ma rigorose, come indicato dalle linee guida ufficiali. "Come prenotare le visite" potrebbe includere app o siti web, rendendo l’esperienza un mix di natura e tecnologia – perché nel 2024, anche i petali hanno bisogno di un codice QR.
Consigli per i Visitatori
Non perdetevi l’opportunità di scattare foto mozzafiato o semplicemente rilassarmi tra le aiuole: è un promemoria che, nonostante le bizze della politica, Roma sa ancora come stupire. Ricordate, però, di rispettare le regole per mantenere intatto questo gioiello urbano.
Attualità
Dove ignorare le feste: l’elenco dei supermercati e centri commerciali aperti a Pasqua e Pasquetta a Roma

Mentre la Pasqua si avvicina, i romani si trovano di fronte a un dilemma eterno: tra uova di cioccolato e carrelli della spesa, quali supermercati e centri commerciali resteranno aperti per soddisfare la fame di acquisti? Con l’immagine di un’affollata cassa di supermercato che fa da sfondo, "quali sono i supermercati e centri commerciali aperti a Pasqua e Pasquetta a Roma" diventa la domanda del momento, un mix di tradizione e consumismo che non risparmia nemmeno le feste.
Pasqua a Roma: Supermercati aperti nonostante le feste? Scopri quali resteranno operativi per lo shopping last-minute, perché chi si ferma è perduto! #Pasqua #Roma #CentriCommerciali #ShoppingFestivo
Orari e Aperture Tipiche
In città come Roma, dove il commercio non dorme mai, alcuni supermercati e centri commerciali sfidano le chiusure festive con orari estesi, attirando folle di acquirenti affamati di offerte. È un fenomeno che sottolinea come, in tempi moderni, le tradizioni si adattino al ritmo frenetico della vita quotidiana.
Impatto sul Consumatore
Per i romani, sapere quali luoghi rimarranno accessibili significa bilanciare famiglia e spesa, con un tocco di ironia: mentre alcuni criticano l’invasione del commerciale nelle feste, altri lo vedono come una benedizione per evitare code post-pasquali. È un dibattito che, con un pizzico di sarcasmo, mette in luce quanto siamo tutti un po’ schiavi delle promozioni.
Consigli per gli Acquisti
Se state pianificando una gita Pasquetta, controllate gli orari per non ritrovarvi con il carrello vuoto: è sempre meglio essere preparati, soprattutto in una metropoli dove il "fai-da-te" incontra il sacro e il profano.
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