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Cronaca

Pioggia e foglie fermano. «Meglio il bus navetta»

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Pioggia e foglie fermano. «Meglio il bus navetta»

Il tram 8, che collega il Casaletto a piazza Venezia, è nuovamente sotto pressione a causa delle condizioni meteorologiche invernali. Il maltempo e la caduta delle foglie, trasportate dai forti venti, creano una situazione critica sui binari, costringendo i tram a fermarsi nella salita da Trastevere a Monteverde. Da quando la linea è stata riattivata il 2 dicembre, insieme alle linee 2 e 3, si sono registrati diversi disservizi, causando attese prolungate per i passeggeri.

Nella gestione di queste difficoltà, un ulteriore problema è stato riscontrato a causa della disabilitazione delle sabbiere in modalità automatica, secondo quanto spiegato da Gianluca Donati, segretario regionale Faisa Cisal. In risposta, Atac ha definito questi episodi come “isolati”, risolti con interventi di pulizia immediati e mediante l’impiego di bus sostitutivi per coprire i tratti coinvolti.

La linea del tram 8, ribattezzata “ottovolante” dopo il suo avvio nel 1998, è stata coinvolta in vari stop and go durante un fine settimana tempestoso, con vetture bloccate sui binari scivolosi. La riattivazione della linea, attesa dai residenti e dai turisti, ha lasciato molti a desiderare il ritorno degli autobus ritenuti più rapidi. Al momento, circolano meno veicoli del previsto, riducendo la frequenza delle corse.

Lettera dai sindacati

Le Rsu unitarie di Cgil, Cisl, Uil e Faisacisal hanno segnalato i disagi all’azienda, evidenziando il numero insufficiente di vetture per soddisfare la domanda. Hanno richiesto, inoltre, misure per proteggere i macchinisti da aggressioni verbali da parte dei passeggeri. Atac ha comunicato che le uscite sono attualmente conformi al piano previsto.

La frequenza del tram 8, programmata a intervalli di 11-12 minuti, rischia di non essere rispettata con il maltempo. Atac sta potenziando la pulizia dei binari per prevenire ulteriori interruzioni. In passato, le vetture erano equipaggiate per sparare sabbia silicea sui binari automaticamente; ora, questo processo deve essere attivato manualmente.

Nonostante gli sforzi per migliorare il servizio, molti utenti continuano a condividere informazioni sui social media riguardo alla frequenza e al passaggio del tram 8. C’è chi rimpiange l’efficienza degli autobus sostitutivi utilizzati durante i lavori di restauro sulle rotaie.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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