Cronaca
Quarta edizione del programma di accelerazione Cleantech prende il via
La quarta edizione di Zero, l’Acceleratore Cleantech della Rete Nazionale di CDP Venture Capital, con Eni come main partner e gestito da Zest ed Elis, è stata inaugurata oggi al polo del Gazometro. L’iniziativa è sostenuta da vari partner tra cui Acea, CNR, Microsoft, Vodafone, SACE, e Saipem, con il supporto di ESA.
Le startup
Dopo aver ricevuto oltre 260 candidature a livello globale, sono state selezionate 12 startup per partecipare al programma di accelerazione. Queste aziende si concentrano su soluzioni innovative per la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile. Il programma mira a sviluppare tecnologie basate su Earth Observation, con il 30% delle startup coinvolte in questo ambito.
Il programma
Il percorso di accelerazione, della durata di due mesi, prevede due fasi: la “business acceleration” e la “solution integration”. Le startup lavoreranno con mentor dei corporate partner per sviluppare un Proof of Concept. Al termine, durante il “Pitch Day”, fino a cinque startup potranno ricevere un investimento pre-seed di 120.000 euro.
Dichiarazioni dei partner
I partner del programma hanno espresso il loro entusiasmo per la nuova edizione. Stefano Molino di CDP Venture Capital ha sottolineato l’importanza di investire nelle startup per la sostenibilità. Antonietta De Sanctis di Eni Joule ha parlato della potenzialità delle sperimentazioni, mentre Manuela Pagella di Acea ha evidenziato le opportunità di sviluppare sinergie potenti.
Giuseppe Borghi dell’ESA Φ-lab ha sottolineato il ruolo del programma nell’affrontare le sfide ambientali, e Matteo Mille di Microsoft ha ribadito l’importanza dell’innovazione per la crescita economica. Filippo Abbà di Saipem ha dichiarato che l’iniziativa è in linea con la visione di un futuro sostenibile, e Cinzia Campanella di Vodafone ha enfatizzato il valore della collaborazione con le startup cleantech.
Zero rappresenta un’importante piattaforma per stimolare l’innovazione imprenditoriale, sostenuto da partner che vedono nelle startup un motore per la trasformazione verso un’economia più sostenibile.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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