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Cronaca

Quattro anni di carcere per lo psicologo che drogò e abusò del paziente, pretendendo anche regali, Moreno Ortoman

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Quattro anni di carcere per lo psicologo che drogò e abusò del paziente, pretendendo anche regali, Moreno Ortoman

Si era affidato al suo psicologo per seguire un percorso di analisi. Invece lungo quel percorso, proprio in virtù di quel rapporto di fiducia, lo psicoterapeuta ne avrebbe approfittato per abusare del paziente, dopo avergli offerto anche della metamfetamina. Per questo il giudice dell’udienza preliminare Flavia Costantini, al termine di un processo svolto con il rito abbreviato, ha condannato il dottore Moreno Ortoman a 4 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti. Il gup, inoltre, ha disposto la sua sospensione dalla professione per 4 anni e altri provvedimenti perpetui. Già l’Ordine degli psicologi della Lombardia, a seguito della denuncia della vittima, lo aveva radiato, un provvedimento che però è stato di recente impugnato dall’imputato.

Luca Sacchi, confermati i 3 anni per la fidanzata Anastasiya. Pirino e De Propris condannati a 24 e 25 anni in appello.

La Vicenda

Il 4 febbraio 2022, mentre si usciva faticosamente dalla pandemia del Covid-19, il dottore Ortoman avrebbe proposto al paziente di fare una passeggiata al mare a Ostia con lo scopo di fare un esercizio di mindfulness, una forma di meditazione che focalizza l’attenzione sul momento presente. Dopo avevano deciso di andare a pranzo in un ristorante. L’ultimo ricordo di Arturo (nome di fantasia) è proprio quello di lui seduto al tavolo con il suo psicoterapeuta che mangia e beve del vino. Poi il blackout. Stando al racconto ricostruito dalla vittima il 22 settembre 2022, durante un’udienza protetta in incidente probatorio davanti al gip Tamara De Amicis, al pubblico ministero Alessia Natale e all’ausilio di una psicologa, potrebbe essere stato stordito da qualcosa che senza se ne accorgesse gli era stata versata nel bicchiere. Riferisce di essersi risvegliato poche ore dopo nudo a casa di Ortoman, e successivamente di essersi accorto di avere dei lividi sul corpo, oltre ai pantaloni strappati. In quella circostanza il dottore avrebbe confezionato e offerto dei cristalli al paziente, «il quale ne faceva uso fumandola». Il 48enne, «abusando della condizione di inferiorità psichica del giovane – si legge nel capo di imputazione – al quale aveva diagnosticato, in qualità di psicoterapeuta, un “disturbo dipendente dalla personalità con tratti borderline”, lo induceva, in stato di alterazione psichica per l’uso di sostanze alcoliche e di metamfetamina – a compiere e subire atti sessuali». Da quel giorno Arturo entra in una spirale di sudditanza psicologica. Il dottore passa dal “lei” al “tu” nei messaggi, iniziando a chiedergli – stando a quanto riferito dalla vittima – regali, come bottiglie di vino e fiori, e video porno. Finché non trova il coraggio di denunciarlo.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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