In un’importante evoluzione nel caso dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, il gip Giulia Arcieri ha rigettato la richiesta di archiviazione delle indagini, ordinando nuove indagini sul delitto avvenuto a Roma nel 1990. La decisione è stata comunicata in un documento di 55 pagine che evidenzia l’importanza di approfondire ulteriormente il caso. La sorella di Simonetta, Paola, ha espresso la sua emozione, affermando: “Per la prima volta in 34 anni sento lo Stato vicino”.
Il giudice ha sottolineato che non deve essere esclusa alcuna pista, e verranno ascoltati oltre 20 testimoni. Secondo le recenti scoperte, alcuni documenti riservati dei servizi segreti avrebbero potuto essere custoditi negli uffici dell’Aig, dove Simonetta lavorava. Questa nuova informazione suggerisce una possibile connessione tra il delitto e i servizi segreti.
La famiglia Cesaroni ha manifestato la propria soddisfazione per l’iter giudiziario, con Paola che ha commentato: “Sono commossa, questa è una delle pochissime volte in 34 anni in cui sento lo Stato vicino”. L’avvocata Federica Mondani ha evidenziato che, nelle parole del giudice, si riscontrano errori gravi commessi durante le indagini iniziali e che molte piste sono state affrontate in modo superficiale.