Questa è la città dove niente è mai semplice e su tutto ci si può dividere, persino sugli zampognari a Natale. Nel XII municipio di Roma è in corso un acceso dibattito sulla decisione di arruolare due zampognari per suonare nelle vie di Trastevere, Porta Portese e la Pisana. Se da un lato molti accol
gono con favore il richiamo ai suoni arcaici delle pive natalizie, dall’altro ci sono coloro che considerano le zampogne una cantilena fastidiosa e contestano la spesa sostenuta dall’amministrazione. «Ecco come sprecano i soldi dei contribuenti», «chissà quanto gli hanno dato», le critiche non mancano.
L’assessora municipale Gioia Farnocchia ha spiegato che l’iniziativa è nata tre anni fa, quando si è constatato che a Roma gli zampognari non arrivavano più. «Quando ero piccola arrivavano tutti gli anni dai paesi fuori Roma, la gente gli dava qualche soldo, loro regalavano un santino. Adesso a quanto pare la trasferta in città non gli conveniva più» ha aggiunto, evidenziando l’importanza di preservare un suono legato all’infanzia e poco conosciuto dai più giovani. La spesa, a suo dire, è stata minima, e in effetti molti residenti hanno apprezzato l’iniziativa. Tuttavia, non tutti sembrano condividere il medesimo entusiasmo. Un passante sarcasticamente ha chiesto: «Siamo a Roma o a Zagarolo?», mettendo in luce la crescente divisione di opinioni all’interno della capitale. Siamo a Roma, verrebbe da rispondere: la città dove qualcuno che si lamenta si trova sempre.