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Roma, al Campus Bio-Medico inaugura la nuova Parafarmacia a servizio dei cittadini

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Roma, al Campus Bio-Medico inaugura la nuova Parafarmacia a servizio dei cittadini

Si è svolta questa mattina, presso la piazza interna al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, l’inaugurazione della nuova Parafarmacia a servizio del Campus universitario e del quartiere. La nuova struttura rappresenta un significativo ampliamento dei servizi a disposizione della comunità.

L’inaugurazione

L’apertura della Parafarmacia è parte del progetto di sviluppo del polo multiservizi del Campus Bio-Medico, denominato «Campus Hub», nell’ambito del Social Green Masterplan. Questo progetto mira a offrire un ecosistema di servizi integrati per migliorare la qualità della vita della comunità accademica e del territorio circostante. La nuova Parafarmacia, sviluppata in partnership con il Gruppo Igea, non solo rafforza l’offerta di servizi sanitari presenti nel Policlinico, ma diventa anche un punto di riferimento per il quartiere di Trigoria, contribuendo a rendere più accessibili prodotti e servizi legati al benessere e alla salute.

La Social Card, presentata durante l’inaugurazione, è un’iniziativa con cui Igea e Campus Bio-Medico offrono servizi gratuiti a beneficio di famiglie e bambini bisognosi, come indicato dal municipio Roma IX-Eur. Domenico Mastrolitto, Direttore Generale Campus Bio-Medico SpA, ha sottolineato l’importanza dell’apertura, evidenziando l’intento di offrire maggiori servizi a studenti, personale, pazienti e cittadini: «La Parafarmacia non è solo una nuova struttura, ma il simbolo della continua attenzione del Campus a iniziative con impatto sociale per migliorare la qualità della vita della nostra comunità».

Reazioni e commenti

Giancarlo Righini, Assessore della Regione Lazio, ha espresso soddisfazione per la nuova attività, auspicando uno sviluppo e integrazione del servizio nella filiera farmaceutico-sanitaria: «La parafarmacia può diventare un luogo di erogazione di servizi per i cittadini e i pazienti e uno strumento di welfare aziendale per i dipendenti e la comunità del Campus». Titti Di Salvo, presidente del municipio Roma IX-Eur, ha espresso gratitudine al Campus Bio-Medico e a Igea per il supporto alle fasce più deboli, affermando che la Social Card sarà un aiuto concreto nella lotta alla povertà infantile e a sostegno delle famiglie più fragili del Municipio.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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