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Roma diventa un polo di alta moda e sostiene le periferie

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Roma diventa un polo di alta moda e sostiene le periferie

Alessandro Onorato, assessore capitolino ai grandi eventi, ha confermato che Dolce&Gabbana sfilerà a Roma per la prima volta.

«È un risultato straordinario che dimostra quanto la nostra città sia tornata a essere attrattiva. D&G è una delle maison italiane più importanti al mondo, hanno una storia di oltre 40 anni eppure a Roma non avevano mai sfilato. Sarà un evento mondiale».

I grandi brand internazionali della moda, e non solo, si mostrano finalmente attratti da Roma. Come se lo spiega?

«È stato un lavoro costante per far ricredere i grandi brand su quanto Roma fosse tornata a essere una città affidabile. Non era facile riuscirci. Continueremo in questa direzione».

Un cambiamento di percezione

Perché la città è diventata attrattiva anche per questi grandi nomi?

«Avevano paura di investire nella Capitale. La città negli ultimi 20 anni ha fatto di tutto per cacciare i grandi marchi e perdere la moda: burocrazia, “sì” che diventavano “no” all’ultimo minuto e tanto provincialismo. Oggi siamo considerati affidabili e quindi tornano a scegliere la nostra grande bellezza».

Promozione della nuova generazione

Avete promosso anche sfilate di accademie, coinvolgendo studenti e portando la moda in luoghi meno centrali.

«Investire sugli studenti delle accademie e degli istituti tecnici della moda vuol dire creare nuovi talenti e promuovere concretamente le nuove generazioni che troppo spesso non sono capite e stimolate. Per questo li abbiamo portati a sfilare in piazza del Campidoglio. Per fargli capire quanto siano importanti per noi. Ho visto ragazze e ragazzi commuoversi, è stato emozionante. E siamo riusciti a portare le sfilate anche a Tor Bella Monaca, a Lunghezza, Ostia e molti altri quartieri meno centrali. La moda può contribuire alla rinascita di tanti quartieri popolari».

Con quale strategia volete rilanciare l’immagine di Roma?

«Le immagini delle sfilate faranno il giro del mondo promuovendo un’immagine moderna di Roma e genereranno grandi ricadute economiche per le nostre imprese».

Impatto sul turismo

I grandi eventi sono importanti anche per l’eredità che lasciano sul territorio.

«Stanno trasformando il turismo romano. Prima la permanenza media di un turista era di 2,3 giorni, oggi supera i 4 giorni. Grazie ai grandi eventi sportivi, culturali e della moda, i turisti vengono più volte in città e rimangono più giorni».

Ora arriva il Giubileo. Gli operatori del settore turistico dicono che sarà un punto di partenza per una crescita che si attendono molto forte negli anni a venire. È d’accordo?

«Innanzitutto credo che il Giubileo sarà un successo per Roma, non sopporto i catastrofisti e chi rema contro. La nostra città quando è chiamata alla prova non delude mai. Gli eventi del Giubileo riempiranno social, tv e attireranno l’attenzione di miliardi di persone nel mondo. Raccoglieremo i frutti di questa promozione dal 2026 in poi».

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