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Cronaca

Rubati 1.000 euro contanti e gioielli a una 52enne romana

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Rubati 1.000 euro contanti e gioielli a una 52enne romana

I Carabinieri della Stazione di Roma Casalotti, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, hanno effettuato un arresto significativo legato a un caso di estorsione. Un uomo di 32 anni, originario di Napoli e con precedenti penali, è stato fermato con l’accusa di truffa ai danni di una donna.

La truffa del (finto) avvocato

Nel pomeriggio precedente, una donna di 52 anni ha denunciato di essere stata vittima di una truffa orchestrata tramite due telefonate simultanee. Una chiamata proveniva da un presunto maresciallo dei Carabinieri e l’altra da un sedicente avvocato. Gli interlocutori hanno convinto la donna a pagare 1.000 euro in contanti e a consegnare gioielli in oro, al fine di evitare presunte gravi conseguenze legali per il marito, legate a un incidente stradale fittizio con esito mortale.

Gli agenti, successivamente all’allerta, hanno rapidamente rintracciato l’indagato nella zona di Casalotti. L’uomo è stato trovato ancora in possesso della refurtiva, che è stata recuperata e restituita alla legittima proprietaria. L’arresto è stato convalidato e il Tribunale di Roma ha disposto per l’uomo l’obbligo di firma nel comune di residenza.

Cronaca

Jovanotti a Roma applaude il Papa: un prete dalla periferia del mondo

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Jovanotti a Roma applaude il Papa: un prete dalla periferia del mondo

ConcertoDaBrividi Hai mai visto un evento così magico e inaspettato? Scopri i segreti della prima data romana che ha lasciato tutti senza fiato!

La Serata Piena di Sorprese

Immagina una notte romana illuminata da fiori colorati e visual spettacolari, con una scaletta di classici che ha fatto cantare e ballare il pubblico per ore. Questa è stata solo la prima delle dodici date previste, e già si parla di un’atmosfera elettrica che ha conquistato tutti. Ma cosa ha reso questa serata così indimenticabile? Gli indizi sono nei dettagli che hanno trasformato un concerto in un vero e proprio spettacolo da non perdere.

Il Duetto Che Nessuno Si Aspettava

E poi, il colpo di scena: un fuoriprogramma che ha fatto impazzire i fan! L’artista ha condiviso il palco con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro per un duetto su “Se lo senti lo sai”, un momento di pura emozione che ha creato scintille inaspettate. Chissà quali altre sorprese ci riserveranno le date successive? Non vorrai perdertelo!

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Cronaca

La vendetta che non posso ignorare

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La vendetta che non posso ignorare

Rivelazioni choc in aula: i messaggi WhatsApp che svelano l’oscura ossessione di un omicidio! #OmicidioPetrangeli #DelittoRivelato

I messaggi

Immaginate di scoprire messaggi che anticipano un tragico destino: Gianluca Molinaro, accusato dell’omicidio di Manuela Petrangeli, inviava audio WhatsApp carichi di rabbia e minacce. Frasi come “Mi sta portando all’estremo” e “maledetta, gliela devo fare pagare” emergono dalle indagini, lasciando tutti a chiedersi cosa si nascondeva dietro quelle parole. Dagli esami del suo telefono, si scopre anche un’accusa di manipolazione verso l’ex compagna, con lei che ribatteva: “Mi stai portando all’esasperazione”. Sarà vero? Questi dettagli stanno accendendo la curiosità sul processo in corso.

L’omicidio

E se un delitto fosse stato pianificato sotto gli occhi di tutti? Molinaro è imputato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking e detenzione abusiva di un fucile a canne mozze. Gli inquirenti hanno rintracciato SMS scambiati con un amico, dove si leggeva “oggi forse prendo due piccioni con una fava” prima del fatto, e dopo l’uccisione della 51enne fisioterapista: “gli ho sparato du botti”. Non potete non domandarmi: cosa ha spinto un uomo a compiere un gesto così estremo, per poi costituirsi in caserma con l’arma in mano?

Le testimonianze

Cosa accade quando le testimonianze in aula rivelano dettagli agghiaccianti? I carabinieri hanno descritto la scena del crimine, con il corpo di Manuela vicino alla sua auto, mentre i colleghi tentavano disperatamente di rianimarla. Altri militari hanno raccontato la confessione di Molinaro in caserma, dove, al telefono con la madre, ha ammesso: “sono in caserma, quello che ho detto ho fatto”. Le indagini sui dispositivi sequestrati hanno confermato un pattern di stalking e premeditazione, come sottolineato dai legali della famiglia. Queste storie fanno sorgere una domanda: quanto profondo era il risentimento che ha condotto a questo dramma?

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