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Cronaca

Scomparsa e ritrovamento di un uomo dopo l’uscita da un hotel

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Scomparsa e ritrovamento di un uomo dopo l’uscita da un hotel

Si perde, fa spaventare la famiglia, alla fine viene ritrovato. Una storia a lieto fine quella accaduta in zona Vaticano ieri mattina, che ha visto protagonisti le pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale del I Gruppo Prati e una famiglia americana proveniente dalla Florida, che aveva perso le tracce del più piccolo dei suoi 5 figli, affetto dalla sindrome di Down. Tutto è iniziato nella mattinata di ieri, intorno alle 8.00, quando il padre del ragazzo si era avviato a piedi verso la Basilica di San Pietro, senza accorgersi di essere seguito da Leo, di 14 anni, che era uscito anch’esso dall’alloggio, all’insaputa di tutti.

L’allerta della scomparsa del ragazzo è stata lanciata dai genitori, che hanno contattato il numero unico per le emergenze al rientro del padre alcune ore dopo. La madre, finché non ha compreso che il ragazzo si era allontanato da solo, pensava che padre e figlio avessero deciso di uscire insieme. Fortunatamente, Leo aveva trovato supporto da parte di una pattuglia della Polizia Locale, che lo aveva visto in difficoltà, disorientato e infreddolito, poiché vagava senza una giacca adatta per proteggersi dal freddo.

IL SOLLIEVO

Una volta avvicinato, gli agenti hanno iniziato a dialogare con lui, cercando di ottenere il nome e altre informazioni utili per rintracciare la famiglia. Nel frattempo, sono state fornite alla centrale operativa le indicazioni necessarie per avviare le procedure di rintraccio dei genitori. Rassicurato, Leo è stato accompagnato presso la sede del Gruppo di Via del Falco, dove gli agenti si sono presi cura di lui, fornendogli bevande e cibo. La notizia del ritrovamento ha portato grande sollievo alla famiglia, che ha potuto riabbracciare il ragazzo, esprimendo profonda gratitudine agli agenti intervenuti.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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