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Scuole occupate: il Ministero dell’Istruzione sarà portato in tribunale contro gli studenti da Valditara

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Scuole occupate: il Ministero dell’Istruzione sarà portato in tribunale contro gli studenti da Valditara

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha espresso fermezza nel fronteggiare le occupazioni scolastiche, dichiarando: “Chi rovina una scuola deve pagare – ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che continua la sua crociata contro le scuole occupate – Ci costituiremo parte civile nei processi contro i responsabili”.

Il ministro ha pubblicato una nota ufficiale sul sito del ministero, in cui afferma: “Chiederemo di costituirci parte civile nei processi penali a carico dei responsabili per ottenere il risarcimento dei danni”. Il riferimento riguarda in particolare le occupazioni in due scuole di Pisa e nei licei Gullace e Virgilio di Roma, coinvolti in atti di protesta da parte degli studenti.

Valditara ribadisce che “chi rovina una scuola deve pagare per rimetterla in sesto, non devono più pagare i cittadini”, accusando gli studenti di comportamenti vandalici. “Siamo davanti ad atti di mero teppismo, che nulla hanno a che vedere con la libera espressione delle opinioni e del dissenso e che compromettono anche il diritto di tutti gli altri studenti di poter studiare nella loro scuola”, dichiara. Riferendosi ai danni causati durante le occupazioni, stima due milioni di euro per il Gullace e almeno 60.000 euro per il Virgilio, entrambi colpiti da significativi danni strutturali e incidenti, come un incendio al Gullace.

In risposta alle accuse, gli studenti del liceo Virgilio affermano che i danni riscontrati erano già presenti prima dell’occupazione. Hanno presentato un dossier fotografico per documentare problemi preesistenti, come l’allarme antincendio rotto e le porte dei bagni danneggiate. “Non volevamo mostrare la nostra scuola così, perché ci dispiace – affermano – Ma noi abbiamo lasciato soltanto sporcizia e un bagno otturato. Il resto già c’era”, precisano.

I genitori degli studenti intervengono a difesa dei ragazzi, scrivendo: “I nostri figli non sono teppisti: si erano anche offerti di pulire la scuola”. Alcuni esprimono preoccupazione riguardo all’utilizzo di 20 euro richiesti l’anno scorso per risarcimenti, interrogandosi su come siano stati spesi, in particolare per la nuova porta blindata della presidenza.

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