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Cronaca

Tony Effe e l’impossibilità di rifiutare gli inviti

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Tony Effe e l’impossibilità di rifiutare gli inviti

«Non ci fermiamo un istante. Anche quando non è previsto un nostro concerto, poi ne arriva uno, tra capo e collo. Siamo felicissimi, naturalmente: per noi sarà il concerto più bello dell’anno», affermano Franz Di Cioccio e Patrick Djivas della Pfm. Il concerto di cui parlano non è quello del 30 dicembre al Parco della Musica, ma quello del 31 dicembre al concerto di Capodanno di Roma. Con la Pfm parteciperanno anche l’Orchestraccia di Marco Conidi e gli Earth, Wind & Fire, icone della black music degli Anni 70 e 80.

Il cast

Il Comune di Roma è atteso a ufficializzare il nuovo cast del concerto di Capodanno, in sostituzione di Tony Effe, Mahmood e Mara Sattei. Secondo fonti, il Campidoglio sta cercando di coinvolgere un nome di richiamo per i giovani. Il ritorno di Antonello Venditti non è però un’opzione, mentre si è affievolita l’ipotesi Daniele Silvestri. L’evento potrebbe spostarsi da Circo Massimo a Piazza del Popolo. Accanto a Pfm, Orchestraccia e Earth, Wind & Fire, sono previste anche band romane emergenti. Tony Effe, invece, suonerà al Palazzo dello Sport con biglietti ancora disponibili a 10 euro. «A un invito non si dice “no”. Il Comune ha fatto una scelta intelligente, dividendo i due eventi, cercando di evitare il più possibile le polemiche», osservano Di Cioccio e Djivas, commentando la decisione di escludere Tony Effe a causa delle polemiche sui suoi testi.

La scaletta

La Pfm ha annunciato che eseguirà brani di Fabrizio De Andrè, considerato per alcuni il primo trapper della storia. Gli Earth, Wind & Fire, pur privi del leader storico Maurice White, saranno rappresentati da un gruppo di musicisti tra cui Verdine White e Philip Bailey. Di Cioccio e Djivas si sono mostrati incerti su eventuali collaborazioni durante il concerto. Il 31 dicembre, il Palazzo dello Sport attende oltre 7 mila giovani per festeggiare con brani come “Sesso e samba” e “Taxi sulla luna”, mentre in piazza si eseguiranno classici come “Boogie Wonderland” e “Let’s Groove”.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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