Attualità
Tony Effe escluso dal concerto di Capodanno a Roma e la musica non può essere censurata
Tony Effe ha reagito all’esclusione dal concerto di Capodanno a Roma, sottolineando il suo impegno nei confronti della musica e della libertà di espressione. In un messaggio ai fan, ha affermato: “La musica non si può censurare, sono sempre me stesso”.
L’esclusione del rapper romano, il cui vero nome è Nicolò Rapisarda, è stata motivata dal Comune di Roma a causa di alcune critiche relative ai contenuti dei suoi brani, considerati sessisti e inneggianti alla violenza di genere. Tony Effe avrebbe dovuto esibirsi il 31 dicembre al Circo Massimo, un evento atteso da circa 80mila spettatori insieme a Mahmood e Mara Sattei.
La risposta di Tony Effe
L’artista ha comunicato la sua posizione attraverso un post su Instagram, dichiarando: “Sono sempre me stesso, non so fare l’attore. Faccio musica e la musica non può essere censurata, scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo”. Ha poi espresso gratitudine nei confronti di coloro che hanno espresso il loro supporto e ha annunciato un incontro con i suoi fan all’evento annuale di Sanremo nel 2025.
Il supporto degli artisti
A seguito della sua esclusione, Tony Effe ha ricevuto sostegno da artisti come Mahmood e Mara Sattei, che avrebbero dovuto esibirsi con lui. Mahmood ha commentato: “No alla censura, la musica non può essere censurata”, mentre Sattei ha aggiunto: “Non trovo corretto impedire ad un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione”. Entrambi hanno quindi deciso di non esibirsi al concerto.
La posizione del Comune di Roma
Il Comune di Roma ha giustificato l’esclusione di Tony Effe, affermando che i suoi testi “urtano alcune sensibilità su valori fondamentali, come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti”. Nonostante le critiche ricevute, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha difeso la decisione, sottolineando che “Roma Capitale non censura nessuno” e che la città si impegna a sostenere la pluralità delle idee senza imporre controlli sulle opinioni artistiche.
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