Attualità
Tony Effe, l’esponente dem che ha rifiutato il concerto: “Testi spregevoli, niente soldi dei romani per lui”
Fanpage.it ha intervistato l’assessora alle Politiche sociali del Municipio IX Luisa Laurelli, che insieme ad altre donne del Partito Democratico ha chiesto al sindaco di Roma di non far cantare Tony Effe al concerto di Capodanno organizzato dal Comune.
Il concerto di Capodanno a Roma ha scatenato un acceso dibattito a seguito dell’invito rivolto a Tony Effe. Diverse esponenti del Partito Democratico hanno infatti inviato una lettera al sindaco chiedendo di annullare la sua presenza. Le firmatarie hanno sottolineato che il trapper “le cui canzoni spesso inneggiano alla violenza e promuovono stereotipi di genere dannosi” non rappresenta i valori che l’amministrazione intende promuovere.
La posizione dell’assessora
L’assessora Laurelli ha condiviso la sua sorpresa nel scoprire l’esistenza dell’artista, dichiarando: “Io prima di questi fatti non sapevo nemmeno che esistesse, non lo conoscevo.” Ha proseguito affermando che, dopo aver esaminato i testi di alcune delle sue canzoni, “sono inorridita”. Aggiungendo che durante la serata di Capodanno è prevista anche un’iniziativa “a sostegno della parità di genere e contro la violenza sulle donne”, Laurelli ha evidenziato l’incoerenza di avere un artista come Tony Effe al concerto, sostenendo che “non è accettabile” avere in scena qualcuno che contrasta gli obiettivi dell’amministrazione.
Critiche all’organizzazione
Sulla questione della scelta di Tony Effe, Laurelli ha definito l’accaduto come “una svista”, rimarcando che “non esiste che metti uno perché ha i follower”. Ha sottolineato la necessità di informarsi sui testi degli artisti invitati e ha espresso la speranza che il sindaco prenda provvedimenti per risolvere la polemica. “Non è che un concerto lo organizzi senza non informarti prima su chi viene e su cosa canta,” ha aggiunto, suggerendo che una figura come Fiorella Mannoia sarebbe stata una scelta più appropriata.
La questione della libertà d’espressione
Riguardo alle critiche di censura fornite da alcuni sostenitori di Tony Effe, Laurelli ha risposto: “Non ci bastano i soldi dei servizi sociali per rimediare ai guasti sugli adolescenti di messaggi negativi.” Ha specificato di non voler limitare l’espressione artistica, ma ha ritenuto inaccettabile che “frasi in cui inneggi alla violenza sessuale nei rapporti tra maschio e femmina” possano essere considerate arte. Infine, Laurelli ha concluso affermando che il futuro della partecipazione di Tony Effe rimane incerto, ma la responsabilità nel inviare messaggi positivi ai giovani è fondamentale per il suo operato.
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