Attualità
Totti denunciato da Ilary Blasi per abbandono di minore, l’ultima pista: “La tata è arrivata dopo”

Le indagini su Francesco Totti proseguono, mentre emergono nuovi dettagli riguardo all’accusa di abbandono di minore. La vicenda si concentra su un episodio in cui l’ex capitano della Roma avrebbe lasciato la figlia Isabel da sola a casa, secondo la denuncia presentata dall’ex moglie Ilary Blasi.
L’accusa di abbandono di minore
Secondo le ricostruzioni, Totti era stato informato dell’arrivo della polizia e avrebbe contattato la portinaia, chiedendole di salire nell’appartamento e di rimanervi con Isabel. Al momento dell’arrivo degli agenti, la bambina non era infatti sola, ma in compagnia di un’adulta. Le indagini mirano a chiarire se questo fosse un piano deliberato per evitare l’accusa di abbandono.
L’arrivo tempestivo della polizia
Le forze dell’ordine hanno raggiunto l’abitazione subito dopo una segnalazione fatta da Ilary Blasi, la quale aveva contattato la figlia telefonicamente. Isabel avrebbe riferito di essere sola in casa, suscitando l’intervento immediato della madre che ha allertato la polizia. Tuttavia, gli agenti avrebbero atteso qualche minuto prima di entrare in casa per consentire l’arrivo di una collega donna, che avrebbe dovuto interagire con la bambina.
Precedenti episodi
Questa non sarebbe la prima volta che emergono preoccupazioni simili. In passato, sarebbero stati segnalati dai legali di Ilary Blasi altri episodi analoghi in cui la figlia minore è stata trovata senza supervisione in casa o in hotel.
Al momento si tratta solo di ipotesi e gli inquirenti continuano a lavorare per fare chiarezza. Resta da verificare se la telefonata alla portinaia e la sua successiva presenza nell’abitazione siano stati parte di un tentativo di evitare conseguenze legali. L’ex calciatore romano continua a essere al centro dell’attenzione mediatica mentre si attendono sviluppi ufficiali sulle indagini in corso.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
Attualità
Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.
Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.
L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini
Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.
L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri
Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.
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