Cronaca
“WHY, CLITENNESTRA, WHY?” va in scena a Roma

L’Altrove Teatro Studio di Roma si prepara ad accogliere un evento di rilievo intitolato “WHY, CLITENNESTRA, WHY?”. Lo spettacolo, tratto dall’opera “Clitennestra o del crimine” di Marguerite Yourcenar, sarà presentato il 14 e 15 dicembre. La regia è a cura di Maria Assunta Calvisi, mentre il cast include Miana Merisi, Alessandra Corona e Guido Tuveri. La voce narrante è affidata a Luigi Tontoranelli e la realizzazione video è curata da Federico Giaime Nonnis.
Un’opera di profonda riflessione
Il testo di Yourcenar, parte della raccolta “Fuochi”, affronta temi come l’amore e la vendetta, invitando a riflettere sulle complessità delle relazioni umane. Clitennestra rappresenta una figura di donna che, spinta dall’amore, compie un gesto estremo: l’uxoricidio. La protagonista esprime la sua angoscia e il desiderio di essere riconosciuta come un essere umano completo: “Lo ammazzavo per costringerlo a rendersi conto che io non ero una cosa senza importanza”.
Risonanze contemporanee
In un’epoca segnata da drammatici femminicidi, lo spettacolo esplora le ragioni che conducono a un crimine così estremo. La regia di Calvisi utilizza tecniche espressive avanzate, come il video mapping, per creare immagini suggestive in sintonia con le performance. Le musiche originali di Thomas Lentakis arricchiscono l’atmosfera, rendendo l’esperienza coinvolgente e multisensoriale. La rappresentazione invita a riflettere su questioni di genere, potere e violenza, ponendo interrogativi sulla natura dell’amore e della vendetta.
Cronaca
Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

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Il colpo di scena dell’assessore Veloccia
Immagina una Roma senza barriere: l’assessore Maurizio Veloccia sta pianificando qualcosa di audace che potrebbe cambiare per sempre il volto della città. Al centro del suo progetto, la scomparsa delle mura attorno a una struttura iconica, trasformandola in uno spazio aperto e invitante. Ma cosa significa davvero questa mossa? Potresti essere sorpreso da come un semplice cambiamento potrebbe aprire nuove opportunità per i romani.
Accessibilità senza limiti: cosa sta per accadere
Con la piena accessibilità come obiettivo principale, il piano di Veloccia mira a eliminare ostacoli che hanno isolato questa struttura per anni. Pensa a parchi, monumenti o edifici storici che diventano liberamente esplorabili, attirando curiosi e turisti. È un’idea che fa gola a molti, ma quali sorprese nasconde? Le ripercussioni potrebbero essere più grandi di quanto sembri, con un potenziale impatto su come viviamo e ci muoviamo nella capitale. Non perdere l’occasione di scoprire i dettagli!
Cronaca
Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

Hai mai immaginato un clochard che terrorizza preti e fedeli nelle chiese di Roma, armato di coltello e minacce? #RomaSconvolta #ClochardRibelle
La Vita da Incubo nei Luoghi Sacri
Immaginate una chiesa nel cuore di Roma, dove un uomo di 54 anni, Michele Gallina, ha fatto del luogo di culto la sua casa personale. Dormiva sui banchi, ricaricava il telefono e pretendeva soldi senza sosta, trasformando la pace in un vero incubo. I parroci di Santa Maria in Vallicella e Santa Lucia del Gonfalone hanno vissuto mesi di paura, con Gallina che non esitava a reagire con violenza se qualcuno osava contraddirlo. Condannato a un anno di reclusione per minacce, ha evitato una pena più dura per stalking, lasciando tutti a chiedersi come sia potuto accadere in pieno centro storico.
Le Accuse che Fanno Rabbrividire
Dalle indagini dei carabinieri, emerge un quadro agghiacciante: da fine 2022 a luglio 2024, Gallina ha reso impossibile la vita ai religiosi e ai fedeli. Si piazzava all’ingresso delle chiese, consumando alcol o fumando hashish, e si sdraiava sui banchi riservati ai fedeli, arrivando persino a borseggiarli. In un episodio choc, ha puntato un coltello al volto di un parroco, sibilando: “Ti taglio la faccia, da oggi avrai paura di me”. Non si fermava qui: con spintoni e scenate, bloccava le cerimonie, come quando ha impedito a don Cristian di dare la comunione, costringendo a cambiare gli orari delle messe. E nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, la situazione era identica, con Gallina che dominava il sagrato e invitava altri clochard a unirsi.Le Minacce che Non Lasciano Respiro
Ma le intimidazioni di Gallina andavano oltre, e non risparmiavano nessuno. Il giovane prete don Inaki è stato costretto a dargli soldi per farlo allontanare, tra frasi terrificanti come: “Attento a te, ho passato 20 anni in carcere e non ho paura di niente”. In un altro caso, ha aggredito un vicario di 78 anni, urlandogli in faccia: “Ti ammazzo, qui comando io!” dopo che l’anziano si era rifiutato di pagare. Persino una volontaria è finita nel mirino quando ha spiegato che non poteva spedire un’altra “Lettera del Papa” per chiedere fondi: “La voglio fare, altrimenti ti gonfio di botte”. E in passato, aveva già sferrato un fendente al collo di un altro prete, don Franco, fortunatamente senza gravi conseguenze. Una serie di episodi che fa sorgere una domanda: quanto può spingersi la disperazione?
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