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Cal calo delle iscrizioni all’anagrafe: un’analisi della situazione dal Centro alla periferia

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Cal calo delle iscrizioni all’anagrafe: un’analisi della situazione dal Centro alla periferia

Una città più anziana, dove i bambini sono sempre meno. La Capitale rispecchia la tendenza nazionale e vede il numero dei nuovi nati ridursi di anno in anno. L’effetto è quello di una popolazione dove l’età media è più alta e i minori di 3 anni iscritti in anagrafe sono appena 51.498 (dato aggiornato al 2023). Secondo l’annuario statistico di Roma del 2024, solo nel 2013, i bambini minori di 3 anni iscritti all’anagrafe erano 75.854. In appena 10 anni, si sono “persi” più di 24mila bambini. La diminuzione dal 2011 al 2023 degli under 3 è del 33,3%.

Aumento dell’età media

L’età media della popolazione romana nel 2023 è di 46,8 anni (rispetto ai 45,1 del 2016). Tuttavia, si registrano significative variazioni tra i municipi: il municipio VI ha un’età media di 43 anni, mentre il municipio I arriva a 49,3 anni. La sintesi mostra che nelle zone centrali risiede la popolazione più anziana, mentre nei quartieri periferici l’età è inferiore. L’indice di vecchiaia (rapporto tra over 65 e popolazione tra 0 e 14 anni) evidenzia il municipio VI con il numero più basso (122,3) e il municipio I con il più alto (286,9). Nel municipio I il tasso di fecondità è il più basso, con 0,918 figli per donna, a fronte di 1,397 nel municipio VI.

Disparità territoriali

Nel 2023, i municipi dove sono nati più bambini sono stati il VI e il VII, con 1818 e 1850 nuovi minori iscritti, mentre nel municipio I i nuovi nati si sono fermati a 716. Questa situazione rivela una città a due velocità, influenzata anche da fattori economici, con quartieri benestanti che mantengono un’età media più alta e municipi multietnici con popolazione più giovane. Nonostante la tendenza, la popolazione straniera contribuisce in modo significativo al numero di nuovi nati.

Ruolo della popolazione straniera

Nel 2023, su un totale di 16.603 nuovi nati, 3184 sono stati da madri straniere, con evidenti differenze territoriali. Nel II municipio, solo 102 bambini avevano una madre straniera, mentre nel municipio VI erano 490. Le donne di origini non italiane registrano tassi di fecondità più elevati: nel municipio VI, il tasso è di 1,707 figli per donna, contro 0,792 e 0,834 nei municipi I e II. Tuttavia, la maggiore incidenza del tasso di fecondità nei municipi con più alta natalità dipende principalmente dal reddito e dall’età dei residenti, poiché le coppie più giovani faticano a permettersi abitazioni nel centro.

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