Cronaca
Crescita delle università e aumento dei laureati grazie alle donne
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Una grande corona d’alloro sulla Capitale: Roma è la prima città italiana per numero di laureati. Secondo i dati del ministero dell’Università e della Ricerca, elaborati dall’ufficio di statistica del Campidoglio, nel 2023 a Roma hanno terminato il proprio percorso universitario 57.840 studenti, superando Milano, che si ferma a 50.721 laureati. Rispetto al 2012, quando le proclamazioni erano solo 36.532, il numero di laureati a Roma è aumentato del 58%.
Crescita Esponenziale dei Laureati
Negli ultimi tre anni, Roma ha visto un incremento significativo: dai 44.609 laureati del 2020, si è passati a 50.777 nel 2021 (+13,8%) fino ai 57.840 nel 2023 (+14,1% rispetto al 2022). A trainare la crescita sono state soprattutto le donne, oggi più del doppio degli uomini fra i laureati. Nel 2012, 21.600 ragazze conseguivano il titolo, mentre nel 2023 sono oltre 32.000, con un incremento del +14,7% rispetto all’anno precedente. «L’analisi di genere – si legge nella sintesi del rapporto – evidenzia una maggiore partecipazione delle donne al sistema universitario romano».
Un Fenomeno Locale e Nazionale
L’aumento dei laureati a Roma riflette una tendenza nazionale, ma con numeri notevolmente superiori rispetto al resto d’Italia: il dato nazionale per il 2023 è pari a +5,4%. Nel 2022, Roma aveva già superato Milano in termini di laureati, confermando il primato nel 2023 con 57.840 dottori contro i 50.721 di Milano. Seguono nella classifica Napoli, Bologna, Torino e Palermo.
Iscrizioni e Settori di Studio
Contrariamente all’incremento dei laureati, le immatricolazioni universitari a Roma sono in calo, con 42.428 nuovi iscritti nel 2023/24, un -13,3% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il numero complessivo degli iscritti è aumentato passando da 311.222 a 336.286, con un incremento dell’8,1%. Medicina risulta essere il settore più attrattivo con oltre 30.000 iscritti, seguito da ingegneria e ambito economico. Ottimi risultati anche per l’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, con iscritti al primo anno aumentati da 2.248 nel 2013/14 a 3.939 nel 2023/24, evidenziando una variazione del +75,2%.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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