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Cronaca

Festa in città: la provocazione di Tony Effe

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Festa in città: la provocazione di Tony Effe

L’azzardo natalizio si è rivelato vincente, con 70mila persone presenti al Concertone di Capodanno al Circo Massimo. L’ingresso ha segnato un evento tradizionale ricco di colpi di scena, includendo cinque ore di musica che hanno spaziato da Taekwondo, i Cosmonauti Borghesi e gli Origami Smiles, fino all’esibizione di Andrea Rivera, che ha sostenuto l’adozione degli animali. L’Orchestraccia ha reso omaggio a diversi grandi della cultura romana, mentre la pizzica salentina ha animato la serata con La Notte della Taranta, seguita dalle canzoni di Fabrizio De André reinterpretate dalla Pfm.

Le star e i momenti clou

Il pubblico è stato accompagnato al brindisi di mezzanotte da grandi classici di Boy George e dei Culture Club, che hanno eseguito successi come “Karma Chameleon” e “Do You Really Want to Hurt Me”, insieme a due cover: “Purple rain” di Prince e “Io che non vivo (senza te)” di Pino Donaggio. La dance di Gabry Ponte ha chiuso la serata fino alle 2 di notte. Nonostante le polemiche legate ai testi di Tony Effe, l’evento è stata una scommessa vinta, elogiata dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha definito la serata «coinvolgente ed emozionante», e dall’assessore Alessandro Onorato, che ha sottolineato il lavoro di tutti gli operatori coinvolti.

L’altra serata al PalaEur

A Capodanno, anche il PalaEur ha attirato l’attenzione, ospitando Tony Effe, che ha iniziato il concerto proiettando un video sulle polemiche che lo hanno coinvolto. Immergendosi nel clima festivo, ha invitato il pubblico a sostenerlo e lanciato un sondaggio sulla sua eventuale candidatura a sindaco di Roma. Sebbene Mahmood e Mara Sattei non siano stati presenti, altri rapper come Lazza, Bello Figo e Capo Plaza hanno intrattenuto il pubblico. Il giorno seguente, Tony Effe ha ripreso le polemiche via social, affermando: «È più facile attaccare me che risolvere i veri problemi del nostro paese».

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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