Attualità
Il presente dell’Ostia Mare è diventato Daniele De Rossi e ha salvato lo storico campo Anco Marzio.
Daniele De Rossi decide di aiutare la sua ex squadra, l’Ostiamare, garantendo ai 500 ragazzi iscritti di continuare a giocare. De Rossi ha iniziato la sua carriera calcistica proprio all’Ostiamare, giocando come terzino e poi come attaccante. Dopo oltre venticinque anni, ha deciso di diventare presidente della società per aiutarla a superare la crisi in cui si trova a causa della riqualificazione costosa del campo di gioco e della cessazione delle attività sportive. I contatti con la proprietà sono stati avviati a fine dicembre, con l’assessore Onorato che esprime preoccupazione per la situazione. De Rossi si impegna a garantire la continuità della scuola calcio nonostante le difficoltà.
Attualità
Tifosi del Real Sociedad assaltati dagli ultras della Lazio a Rione Monti: botte e coltellate.
Tre tifosi spagnoli sono stati accoltellati e numerosi altri feriti in seguito ad un violento assalto degli ultras della Lazio ai tifosi avversari del Real Sociedad. L’incidente è avvenuto a Rione Monti, dove un gruppo di spagnoli si era riunito in un pub. Gli aggressori hanno utilizzato bastoni, martelli e coltelli, provocando il caos. Alcuni supporter ospiti sono stati ricoverati in ospedale per le ferite riportate. Le autorità stanno indagando per individuare i responsabili dei disordini, mentre si teme ulteriori scontri prima della partita tra le due squadre prevista per stasera.
Attualità
La gente con i soldi rimane sulle panchine a Roma: processo della generazione dei figli dei boss.
Il pm Francesco Cascini ha chiesto 148 anni di carcere complessivi per 24 dei 63 inquisiti nell’inchiesta Assedio coordinata dalla DDA di Roma, che lo scorso luglio ha portato a due maxi operazioni tra Roma e Latina. In manette tra gli altrianche Vincenzo Senese, figlio del boss della camorra Michele Senese, recentemente raggiunto da una nuova condanna in carcere, e Antonio Nicoletti, figlio di Enrico Nicoletti considerato il cassiere della Banda della Magliana e figura di spicco della criminalità romana. Le accuse variano da estorsione a usura, porta abusivo di armi da fuoco, e poi reati finanziari come l’intestazione fittizia intestazione di beni, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. A tutti è stata contesto di far parte di un’associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa. Secondo gli inquirenti l’inchiesta avrebbe messo in un luce un sistema in essere e in divenire in cui i clan di camorra e ‘ndrangheta si spartivano gli affari e la capacità di riciclaggio nella capitale. Dalle carte emergono i nomi di imprenditori e uomini delle forze dell’ordine, elementi delle organizzazioni criminali ma anche i tentativi di entrare nel business del cinema e altri affari “puliti”. L’inchiesta fotografa in particolare fatti avvenuti tra il 2018 e il 2020, subito prima e subito dopo l’omicidio di Fabrizio.
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