Cronaca
Misure restrittive per pregiudicati e Daspo urbano per aggressori
Anche RomaTermini e che coprirà interamente il quartiere Esquilino. Questa area, storicamente afflitta da problemi di criminalità, in particolare legati allo spaccio di stupefacenti, sarà sotto un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine. Il piano, già applicato in altre città come Firenze e Bologna, è stato approvato dal Viminale e prevede un aumento del numero di agenti, interventi di recupero e lotta al degrado, oltre alla possibilità di emettere Daspo urbano per limitare l’ingresso a soggetti pericolosi.
I TEMPI
La “zona rossa” di Roma sarà istituita entro gennaio e mira a garantire sicurezza e serenità per residenti e turisti, in vista del Giubileo. Per ora la sua attuazione è prevista per tre mesi, ma potrebbe essere estesa per tutta la durata dell’Anno Santo. Verranno effettuate verifiche nell’area intorno alla stazione, con particolare attenzione a soggetti pregiudicati o ritenuti pericolosi, sulla base di un approccio che punta anche sulle iniziative sociali e sul recupero urbano.
IL RECUPERO
Recentemente, il ministero dell’Interno ha siglato un protocollo con Ferrovie per contrastare illeciti e migliorare la fruizione degli spazi pubblici come le stazioni. Insieme alle operazioni di pulizia e accoglienza dei senza fissa dimora, è aumentato il numero di dispositivi di videosorveglianza.
IL FUTURO
La creazione della zona rossa di Termini potrebbe dar vita ad altre aree simili in futuro. A livello nazionale, sono già state attivate zone rosse in diverse città, con un aumento dei controlli. Negli ultimi tre mesi, il Viminale ha registrato 105 provvedimenti di allontanamento in Toscana ed Emilia-Romagna. Le operazioni “Ad alto impatto” hanno avuto come risultato controlli su persone e attività commerciali, con il sequestro di stupefacenti e accertamenti di illeciti vari.
Giubileo, piano del Viminale: 700 agenti in più al giorno per rafforzare la sicurezza
E ancora: «Nel solco delle indicazioni fornite con la direttiva del 20 marzo 2023, che ha rimarcato l’esigenza di mettere stabilmente in sicurezza le stazioni, è stato garantito, per le undici principali infrastrutture del Paese, un dispositivo di sicurezza visibile e rafforzato, anche grazie all’impiego degli 800 militari dell’operazione “Strade sicure” che vi sono stati destinati» e che sono tuttora in servizio.
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