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Nessuna parola di pentimento: Campiti campa in aula per un torto subito

Claudio Campiti, imputato per la strage di Fidene, ha tenuto un lungo discorso in aula durante il processo, esponendo le sue dichiarazioni spontanee. Ha ringraziato i giudici per non averlo definito “pazzo” e ha difeso il suo gesto come legittima difesa. Ha parlato anche del figlio deceduto anni prima e del suo livore nei confronti del consorzio. Durante la riunione, ha aperto il fuoco uccidendo 4 persone. La sua difesa si basa sul fatto che avrebbe fatto ancora più vittime se non fosse stato fermato.

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