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Cronaca

Nuovo itinerario per escursionisti e turisti nel Parco regionale dei Monti Lucretili

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Nuovo itinerario per escursionisti e turisti nel Parco regionale dei Monti Lucretili

Nasce il Cammino dei Monti Lucretili, un’escursione che può durare dai due ai sette giorni, attraversando tutti e tredici i Comuni del Parco Regionale dei Monti Lucretili. Questa area protetta si estende dal Comune di Licenza, a nord-est di Roma, fino a Palombara in Sabina, includendo anche porzioni della provincia di Rieti, in particolare sui monti del Comune di Orvinio. La nuova mappa di itinerari è stata ideata dagli operatori della zona, coprendo località come Licenza e Vicovaro fino a Palombara.

Il percorso

Il Cammino dei Monti Lucretili mette a disposizione dei turisti e degli escursionisti un lungo percorso che si unisce ai dieci sentieri già esistenti e mappati dall’ente Parco. L’itinerario è accessibile sia a piedi, sia a cavallo e in bicicletta, ed è strutturato per permettere a chi ama passeggiare nella natura di farlo in sicurezza. “Si tratta di un percorso per escursionisti che accettano la sfida di una lunga traversata – spiegano gli operatori del Parco dei Lucretili – ma anche da chi vuole camminare godendo della serenità e ricchezza della natura, mettendo al centro del progetto la storia dei territori.” Il Cammino può essere percorso in sette giorni oppure suddiviso in tappe più brevi.

L’iniziativa è mirata a sfruttare il potenziale turistico della vicina Capitale. “La vicinanza con Roma – spiegano gli uffici dell’ente – consentirà a tantissimi escursionisti di programmare in maniera semplice dei lunghi percorsi a due passi da casa, con un’offerta varia e completa dal punto di vista naturalistico, storico, enogastronomico ed archeologico.”

Un impegno verso la sostenibilità

Il commissario del Parco, Marco Piergotti, ha espresso soddisfazione per il progetto, definendolo come “un tassello strategico per raggiungere la certificazione europea del turismo sostenibile, un obiettivo che stiamo perseguendo con impegno.” Tra le attrazioni del parco, spicca la presenza dell’aquila reale, che nidifica sul Monte Pellecchia. I guardiaparco hanno recentemente avvistato l’uccello intenta a raccogliere ramoscelli per costruire il proprio nido. “Si tratta di un ottimo segnale – spiegano i tecnici e i guardiaparco – in quanto gli animali si stanno preparando ad accogliere nel migliore dei modi i nuovi ‘pulli’, i piccoli aquilotti che dopo le amorevoli cure dei genitori ben presto solcheranno in futuro gli orizzonti dei Monti Lucretili.” Questo ambiente rappresenta una complessità climatica unica, collocata al centro di quattro differenti zone climatiche.

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I cardinali e il loro enigmatico raduno davanti alla tomba

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I cardinali e il loro enigmatico raduno davanti alla tomba

Hai mai visto una folla così devota e inarrestabile? #PapaFrancesco sta conquistando i cuori anche dopo la sua scomparsa, con migliaia di persone che si precipitano a #SantaMariaMaggiore per un ultimo saluto emozionante! #Roma #Fede

L’alba di un pellegrinaggio straordinario

All’alba, le code si allungano già fuori dalla basilica, con il rettore, il cardinale Rolandas Makrickas, che apre personalmente la Porta Santa alle 7 del mattino. Il suo volto mostra una miscela di stupore e gioia nel vedere così tanto affetto per il Pontefice, che ha scelto questa basilica nel cuore multietnico dell’Esquilino come sua ultima dimora. È una coincidenza affascinante, che rispecchia perfettamente lo stile umile di Francesco. Entro le 14, ben 30mila persone avevano già varcato la soglia, e si prevede che il numero raddoppierà entro la fine della giornata.

Un oceano di storie e devozione

Tra la folla ci sono famiglie, religiosi, giovani scout e visitatori da ogni angolo del mondo, tutti uniti per rendere omaggio a Francesco. Gli abitanti dell’Esquilino sono entusiasti di avere un “vicino di casa” così illustre, trasformando questa zona in una meta imperdibile per credenti e non. Una visitatrice, Maria, arrivata da Agrigento con la famiglia, descrive la tomba come “semplice, proprio come era lui”. Anche i cardinali si uniscono alla processione nel pomeriggio, con uno di loro, il porporato irlandese Sean Baptist Brady, che prega per un futuro Papa all’altezza. E poi ci sono le voci della gente comune: Florentine, da Grenoble ma originaria del Benin, parla di “un’emozione grandiosa”, mentre Roberto, un romano ateo, ammette di essere lì per una frase del Papa che lo ha sempre colpito: “È meglio vivere da ateo che da cristiano che parla male degli altri”.

L’eredità viva nel quartiere

Francesco lascia un’eredità che si vede e si sente ovunque, soprattutto in questo angolo vivace di Roma. Sinika, arrivata dalla Finlandia con una maglietta dedicata a Bergoglio, lo definisce “il miglior Papa per i poveri”, notando come la sua sepoltura qui, e non a San Pietro, ne sia la prova. Intorno alla basilica, il suo ritratto appare tra negozi e supermercati, mentre striscioni come “Grazie Francesco” decorano i palazzi. All’interno, le messe e i canti solenni continuano a celebrare la sua memoria con un’attenzione meticolosa.

Santa Maria Maggiore: Un flusso ininterrotto fino a tardi

Le code possono durare fino a due ore, e davanti alla tomba i visitatori si fermano solo per pochi secondi, tanto è l’afflusso. Questa mattina, la basilica è stata così affollata da dover interrompere brevemente per le messe domenicali, invitando la gente a sedersi o uscire per far spazio. L’apertura continua fino alle 22 di stasera, per riprendere domani alle 7. Intanto, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, annuncia piani per gestire l’ondata di visitatori nelle prossime settimane e mesi, con una riunione in Prefettura prevista per mercoledì. La tomba, con la semplice scritta “Franciscus” e adornata da una rosa bianca, ispira molti a portare lo stesso fiore, un simbolo che Francesco stesso collegava a Santa Teresina e che ora rappresenta il ricordo e la gratitudine della gente.

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Il pastificio romano salvato da Papa Francesco e il suo piano per i detenuti

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Il pastificio romano salvato da Papa Francesco e il suo piano per i detenuti

ScopriComePapaFrancescoHaTrasformatoUnCarcereInUnPastificioDiSperanza #RedenzioneAttraversoLaPasta

La Nascita del Progetto

Immagina un luogo dimenticato ai margini di Roma, dove l’acqua e la farina si mescolano non solo per creare pasta, ma per forgiare destini. È proprio qui, a Casal del Marmo, che l’eredità di Papa Francesco ha preso forma dopo la sua prima visita nel 2013. Subito dopo la sua elezione, il pontefice si recò nel carcere minorile per un gesto simbolico: lavò i piedi ai giovani detenuti durante il Giovedì Santo, esortandoli a non perdere la speranza. Questa visita ispirò un’idea rivoluzionaria, promossa dal cappellano del carcere, che trasformò una palazzina abbandonata in un vero e proprio pastificio artigianale. I volontari e i giovani coinvolti videro nella pasta un simbolo quotidiano di rinascita, un’opportunità per imparare un mestiere e reinserirsi nella società. Dopo anni di lavori e finanziamenti, il “Pastificio Futuro” è finalmente diventato realtà nel 2023, attirando l’attenzione per il suo potenziale di cambiare vite.

L’Aiuto Inaspettato

Ma cosa succede quando un leader spirituale decide di intervenire direttamente per sostenere un sogno? Proprio questo ha fatto Papa Francesco con la sua ultima donazione: 230 mila euro dal suo conto personale, un lascito che ha estinto parte del mutuo del pastificio. Questa mossa, rivelata attraverso i canali del Vaticano, ha sconvolto e ispirato tutti, permettendo al laboratorio di espandere le operazioni e offrire più posti di lavoro. Attualmente, solo quattro giovani detenuti lavorano qui con contratti regolari, ma il sito è progettato per ospitarne fino a 20, con l’obiettivo di aumentare la produzione e abbassare i prezzi. I ragazzi, entusiasti della notizia, vedono nel pastificio una vera seconda chance, un posto dove rispettare orari e responsabilità, proprio come il Papa aveva auspicato. Non è solo un aiuto economico: è un segno tangibile di attenzione che ha lasciato un’impronta indelebile nelle loro vite.

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