Cronaca
Sequestro di hashish in valigia
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Scacco ai corrieri della droga di Roma Est. Due uomini sono stati arrestati dal VI Distretto di polizia Casilino dopo essere stati sorpresi in via Ortona de’ Marsi, nel Fosso San Giuliano di Castelverde, con un valigione contenente oltre 7,2 chili di hashish, che avrebbe potuto fruttare decine di migliaia di euro sul mercato. I due, Antonio Silvestri, 45 anni, e Marco Greco, 35 anni, sono stati visti confabulare vicino a un’Audi A3 bianca e, alla vista della polizia, hanno mostrato segni di evidente agitazione.
I SOSPETTI
I poliziotti hanno richiesto supporto e si sono diretti verso la fermata dell’autobus dove Greco ha tentato di scappare, lanciando il suo smartphone dietro una siepe. Gli agenti sono riusciti a fermarlo e recuperare il cellulare. Contemporaneamente, Silvestri è stato bloccato nell’auto. Un controllo sui loro precedenti ha rivelato che entrambi erano già noti alle forze dell’ordine e residenti a Guidonia.
La perquisizione della vettura, a noleggio, ha portato alla scoperta di circa 70 panetti di hashish, confezionati in gruppi di cinque con nastro plastificato nero, evidenziando la probabile provenienza dello stupefacente. Tuttavia, la perquisizione delle rispettive abitazioni ha dato esito negativo.
INDIRIZZI DEL NARCOTRAFFICO
Le indagini sono avviate per risalire alla filiera del narcotraffico. Si ipotizza che l’hashish possa essere stato importato dall’Olanda, con collegamenti ai gruppi attivi nell’area Est della Capitale, o sia passato attraverso il porto di Civitavecchia. Un anno fa, in quest’area, un giovane napoletano era stato trovato gravemente ferito dopo una rapina, episodio che resta legato a una spirale di violenza nel territorio. Le indagini sul carico di hashish sono solo all’inizio e gli inquirenti attendono risultati dall’analisi del telefonino sequestrato.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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