Attualità
Via delle Milizie chiusa, 74enne morta investita da un’auto mentre attraversava la strada
Una donna di 74 anni è morta oggi alle 13 dopo essere stata investita da una Fiat Panda in via delle Milizie a Roma. Sul posto la Polizia Locale, la strada è stata chiusa.
Tragedia a Roma, in via delle Milizie. Una donna di 74 anni è morta intorno alle 13 dopo essere stata investita da un’auto all’altezza del civico 124. Alla guida della vettura, una Fiat Panda, un’anziana di 81 anni che si è subito fermata a prestare soccorso. Per la signora però, non c’è stato nulla da fare: nonostante l’arrivo dei soccorsi e del personale del 118 è deceduta subito dopo lo schianto.
Sul posto, oltre agli operatori sanitari, anche gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale I Gruppo Prati. Via delle Milizie è stata temporaneamente chiusa da viale Angelico a largo Trionfale per i rilievi, mentre l’auto sarà sequestrata per condurre ulteriori accertamenti. Secondo le prime informazioni la 74enne stava attraversando la strada quando è stata travolta dalla Fiat Panda. Da capire se stesse attraversando la strada sulle strisce pedonali o poco distante, e la velocità alla quale procedeva l’81enne alla guida, che non si sarebbe accorta della donna che passava. Molto probabilmente la conducente sarà indagata per omicidio stradale.
Attualità
Aperta un’inchiesta dopo la morte di una persona che si è sentita male in un centro analisi senza defibrillatore né medico
Una donna di novantadue anni è deceduta dopo essere stata colta da un malore in un centro analisi a Roma. Pare che mancasse il defibrillatore e che il medico non fosse presente. I familiari hanno sporto denuncia e le indagini sono in corso. La donna si è sentita male mentre si trovava in struttura per un esame di routine e purtroppo è deceduta nonostante l’intervento dell’ambulanza. Il centro analisi sembrerebbe non essere dotato né di defibrillatore né di personale medico.
Attualità
Truffa a Roma: 10mila euro di bonifico rubati da un hacker a una ditta edile
Un avvocato è stato truffato da un hacker che è riuscito a modificare una fattura, ottenendo così 10mila euro destinati a una ditta edile. L’hacker, intervenendo nel rapporto informatico tra l’avvocato e l’azienda, è riuscito a sostituire l’iban dell’impresa con il proprio. I soldi sono finiti su un conto a Brescia e, nonostante la denuncia alla polizia postale, l’identità del truffatore resta sconosciuta. L’avvocato non ha ancora recuperato i soldi, nonostante le diffide inviate alla banca.
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